Contadini sfrattati per costruire una pista di MotoGP: l’Indonesia nel mirino dell’ONU

L'ONU ha messo nel mirino l'operato del Governo indonesiano nella costruzione del Mandalika International Street Circuit per violazione di diritti umani

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In Indonesia si continua a lavorare sodo per completare il Mandalika International Street Circuit, sul quale nel 2022 dovrebbe svolgersi il primo Gran Premio di MotoGP. La pista comincia già a prendere forma, per questo motivo i rappresentanti della Fédération Internationale de Motocyclisme (FIM) e di Dorna Sports hanno compiuto un sopralluogo per valutare i passi avanti compiuti negli ultimi mesi, toccando con mano i progressi e vedendo da vicino la struttura. Tuttavia, non mancano i problemi con cui i vertici della MotoGP devono fare i conti, dal momento che l’impianto è finito nel mirino dell’ONU per eventuali violazioni dei diritti umani. Stando alle prime indiscrezioni, i contadini e i pescatori della zona sarebbero stati cacciati dai terreni di loro proprietà, senza ricevere alcuna forma di risarcimento.

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La relazione dell’ONU

Le accuse sono state mosse da Olivier De Schutter che, in una relazione delle Nazioni Unite datata 31 marzo, ha fatto luce su questi problemi che rischiano di rallentare i lavori al Mandalika International Street Circuit: “fonti credibili hanno scoperto che i residenti i sono stati soggetti a minacce e intimidazioni e sono stati sgomberati con la forza dalla loro terra senza alcun risarcimento. Tutto questo senza che l’autorità indonesiana abbia offerto risarcimento o una soluzione valida alla controversia sugli espropri di terreni“. Analisi pesantissime che suonano come un pericoloso campanello d’allarme per la MotoGP: “non è più il tempo di costruire circuiti da corsa e infrastrutture turistiche transnazionali, ad esclusivo benefico di una manciata di attori economici piuttosto che della popolazione nel suo insieme” ha continuato De Schutter. “Le economie post-COVID dovrebbero concentrarsi sul benessere delle comunità locali, sul miglioramento dei loro mezzi di sussistenza e sulla partecipazione al processo decisionale. Esortiamo il governo indonesiano a garantire che l’ITDC rispetti i diritti umani e lo stato di diritto. Così come l’AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank, ndr) e le imprese private a non finanziare o impegnarsi in progetti e attività che contribuiscono a violazioni e abusi dei diritti umani”.

Le reazioni

Una situazione che non sembra preoccupare invece il ministro indonesiano delle imprese statali Erick Thohir, convinto che nel 2022 si disputerà il Gran Premio di MotoGP in Indonesia: “sostengo convintamente che l’evento MotoGP si terrà a marzo 2022. Ciò è in linea con il programma di vaccinazione nazionale accelerato del governo indonesiano. Vogliamo garantire la sicurezza dei visitatori nazionali e internazionali“. Parole a cui hanno fatto seguito quelle del Presidente e Direttore dell’ITDC, Abdulbar M. Mansoer: “ringraziamo la FIM e la Dorna per essere venuti a condurre la visita tecnica che è andata bene e ha soddisfatto le loro aspettative. Conoscendo il mese decisivo per l’evento MotoGP, abbiamo la certezza di concentrarci sul completamento del progetto di sviluppo del Mandalika International Street Circuit, massimizzando anche il valore che questo grande evento sportivo ha da offrire“. Sereno anche Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna: “la visita a Lombok ha avuto molto successo e possiamo confermare che il Mandalika International Street Circuit sarà uno dei luoghi più importanti del calendario in futuro. Sappiamo anche che i fan indonesiani parteciperanno in maniera massiccia. L’Indonesia è un mercato chiave, non solo per Dorna ma per tutti gli stakeholder del campionato“.

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