Caso Lara Lugli, la furia dell’Associazione Atlete: “assurdo che né FIPAV e né CONI siano intervenuti”

L'Associazione Nazionale delle Atlete ha inviato una lettera al presidente della FIPAV per richiamare nuovamente l'attenzione sul caso di Lara Lugli

SportFair

Il suo post pubblicato su Facebook aveva fatto subito il giro del web, attirando l’attenzione anche dei vertici non solo dello sport italiano, ma anche della politica italiana.

A distanza di poco meno di due mesi, il caso Lara Lugli sembra essersi sgonfiato per colpa di coloro che avrebbero dovuto agire e, invece, non lo hanno fatto. La giocatrice di volley aveva denunciato di essere stata citata in giudizio dal suo ex club, il Pordenone, perché ‘colpevole’ di essere rimasta incinta e dunque di non aver potuto concludere la stagione. Dopo una miriade di messaggi di vicinanza e di sdegno, i vertici dello sport non si sono più occupati del caso di Lara Lugli, facendo calare una coltre di nebbia sulla questione.

La denuncia dell’Assist

La situazione venutasi a creare ha spinto l’Assist (Associazione Nazionale atlete) a inviare una lettera al presidente Fipav Giuseppe Manfredi con l’obiettivo di catalizzare nuovamente l’attenzione sulla questione Lara Lugli. Questo il contenuto della nota: “nonostante le tante parole di sdegno che sono state spese, sia a livello nazionale che internazionale, sia a livello politico che istituzionale dalle massime cariche dello Stato su questa vicenda, siamo basite di dover constatare che ad oggi né la sua Federazione né il CONI siano in alcun modo intervenuti a risoluzione della vicenda e che, anzi, neppure finalità dimostrative abbiano fatto sì che si procedesse con un doveroso provvedimento disciplinare nei confronti della associazione sportiva che ha palesemente violato obblighi vincolanti per le istituzioni italiane e per gli enti, sia pubblici che privati, obblighi sanciti in norme nazionali, europee ed internazionali“.

Niente sostegno a Lara Lugli

Toni forti quelli utilizzati nella lettera, scritta per dare sostegno a Lara Lugli:ci chiediamo, oltre a quanto già detto relativamente a un mancato provvedimento disciplinare, come sia possibile che all’atleta Lugli sia stato chiesto, da più parti, inclusa la presidenza che lei ricopre, di trovare una transazione amichevole e non piuttosto di proseguire, come doveroso, nell’ottenimento di quanto alla atleta spetta di diritto. Ci chiediamo come non le siano state presentate delle scuse pubbliche per quanto ha dovuto subire e, soprattutto, ci chiediamo come sia possibile che nessuno sia stato in grado di portare ad una azione di doveroso buon senso l’associazione sportiva inducendola a ritirare volontariamente la citazione a giudizio. Chiediamo che la giustizia sportiva agisca subito e con ogni strumento perché questa vicenda abbia l’epilogo che merita. Abbiamo ritenuto doveroso estendere questa nostra iniziativa non solo al Presidente del CONI, che ricordiamo ha un dovere di vigilanza sull’operato federale, ma anche alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, essendo intervenuta a riguardo, e alla Ministra per le Pari Opportunità, onorevole Elena Bonetti, che ha da subito manifestato la sua solidarietà, anche incontrando Assist e l’Associazione Italiana Pallavolisti”.

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