Solito disastro dell’ItalRugby, che chiude per la terza volta consecutiva il Sei Nazioni a zero punti, con cinque sconfitte su cinque partite disputate.

La squadra del ct Franco Smith esce con le ossa rotte da Murrayfield, cedendo con il punteggio di 52-10 alla Scozia, peraltro ultima squadra battuta dagli azzurri in questa competizione nel lontano 2015. Un match a senso unico a favore dei padroni di casa, che grazie a questo risultato salgono a 11 punti e interrompono una striscia di 2 sconfitte consecutive, dopo il clamoroso successo ottenuto a Twickenham con l’Inghilterra all’esordio.
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32 ko consecutivi

Una giornata amara per l’ItalRugby quella di Murrayfield, dove gli azzurri allungano la propria clamorosa striscia di sconfitte consecutive nel Sei Nazioni: si tratta infatti del 32° ko nel Torneo, chiuso ovviamente all’ultimo posto e sempre a zero, come nelle ultime due edizioni. Come se non bastasse, quella di oggi è la sconfitta più larga incassata dall’Italia contro la Scozia, riuscita così a battere il precedente primato di 7-48 maturato nel 2015 prima della Coppa del Mondo. Per il c.t. Franco Smith si tratta della decima sconfitta su dieci partite giocate nel Sei Nazioni, uno score pessimo condito dal record del peggior passivo di punti in una singola edizione: -184 con 34 mete subite. Nettamente superato il -134 dell’anno scorso e il -151 dell’Italia di Conor O’Shea, centrato nel 2017. Insomma, un’altra stagione tremenda per l’ItalRugby, che continua a rimanere preda di una crisi la cui fine appare tutt’altro che vicina.
Il racconto del match
L’Italrugby chiude il Sei Nazioni 2021 con la quinta sconfitta in altrettante gare. Sul prato del Murrayfield di Edimburgo, la tana della Scozia, il XV di Franco Smith non riesce ad evitare l’undicesimo ‘cucchiaio di legno’ della sua storia, il sesto di fila: gli Highlanders si impongono infatti per 52-10, condannando gli azzurri alla sconfitta. Eppure, sono gli azzurri a cominciare a testa bassa e al 6′, di forza, sfondano la linea Maginot britannica con capitan Bigi. Garbisi ci mette del suo in fase di trasformazione e lo 0-7 e’ servito. La Scozia ripaga con la stessa moneta e pareggia i conti con Cherry al 10′, senza pero’ trovare i punti aggiuntivi di Hoegg. Il capitano scozzese di riscatta al 13′, trasformando a dovere la meta di Van der Merwe, che trova praterie per poi sciacchiare senza patemi. L’Italia affanna in difesa e, al 19′, dopo un piazzato di Garbisi, si ritrova anche con l’uomo in meno per il cartellino giallo rimediato da Mori per un placcaggio illecito. La Scozia sfrutta l’occasione e al 21′ fa tris con Graham (Hogg non trasforma).Gli azzurri provano ad uscire dalla morsa britannica ma, al 28′, tocca a Jones involarsi verso la linea bianca. L’apertura di casa centra l’acca per il 24-10 con cui il match va all’intervallo.
Il secondo tempo
In avvio di ripresa la Scozia allarga ulteriormente la forbice, colpendo al bersaglio grosso con Cherry, che realizza la sua doppietta sfruttando il lavoro della maul. Hogg centra i pali e per l’Italia si fa notte fonda, anche perche’ all’11’ arriva il giallo a Negri per una serie ripetuta di falli. Townsend cambia tutta la prima linea e la musica non cambia, perche’ Steele al 14′ fa festa e Hogg vi partecipa con la precisione al calcio che porta sul 38-10 per gli Highlanders, che al 20′ si ritrovano con la doppia superiorita’ per il cartellino, il terzo contro l’Italia, rifilato a Ioane per un placcaggio su Hogg. Una sanzione, che tra un cambio e l’altro, rischia di subire anche Lamaro, in un’Italia praticamente alla deriva che viene infilata ancora da Johnson e Van der Merwe. Hogg sa il fatto suo e inchioda il risultato sul 52-10 finale.