Il tifo italiano è malato: gli insulti a Pellegrini per gli auguri a Immobile lo confermano

Il messaggio di auguri inviato da Lorenzo Pellegrini a Ciro Immobile, nel giorno del suo compleanno, ha scatenato critiche e insulti nei confronti del capitano della Roma

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Il tifo becero. Quello che rovina il mondo del calcio, gettandogli addosso quel fango che non meriterebbe affatto.

Pellegrini
Foto di Riccardo Antimiani / Ansa

Colpa di quegli pseudo-tifosi che, invece di concentrarsi su come spingere la propria squadra, mettono in risalto un semplice messaggio di auguri tra due ragazzi che, prima di essere calciatori di due squadre rivali, sono soprattutto amici. Si tratta di Lorenzo Pellegrini e Ciro Immobile, capitani rispettivamente di Roma e Lazio, coinvolti in un vortice di critiche e insulti per un… messaggio social. Il centrocampista giallorosso ha infatti inviato i propri auguri all’attaccante biancoceleste per il suo 31° compleanno, un “tanti auguri fratello” che ha scatenato i tifosi della Roma, che hanno chiesto l’immediato ritiro della fascia di capitano.

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La difesa di Giuseppe Falcao

Immobile e Pellegrini
Foto di Mauri Ratilainen / Ansa

Una questione su cui ha posto l’accento Giuseppe Falcao, figlio di Paulo Roberto (leggenda della Roma), che ha difeso Lorenzo Pellegrini per il messaggio di auguri inviato a Ciro Immobile: “oggi è il compleanno di Ciro Immobile e Lorenzo Pellegrini gli ha dedicato una storia su Instagram chiamandolo “fratello”. Naturalmente (purtroppo) a Roma, sponda giallorossa, è successo di tutto. ‘Come si è permesso il Capitano della Roma di fare una cosa del genere…’, ‘Toglietegli la fascia!‘. Ho letto un po’ di tutto. Sacrilegio. Però poi ci dimentichiamo che sono ragazzi che vivono insieme la nazionale. Si frequentano anche molto anche fuori dal campo. Vanno anche in vacanza insieme. Così come fa Francesco Tottii che va in vacanza con Di Vaio e Simone Inzaghi. Amicizie anche molto forti. Fraterne. Come quella tra Lorenzo e Ciro. In campo avversari. Fuori si può essere amici. Cresciamo. Tutti”.

 

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