Ossa disintegrate e nuovi demoni da scacciare: l’ultimo calvario di Tiger Woods

L'incidente di Tiger Woods ha praticamente chiuso la sua carriera, le ossa della gamba destra si sono frantumate e adesso servirà molto tempo per tornare quello di prima

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Un’altra sfida. L’ennesima di una vita affrontata sempre al massimo, scioccando il mondo con una mazza in mano e una pallina da mandare in buca.

Il destino ha dato e tolto a Tiger Woods, permettendogli di diventare il dio del golf, ma allo stesso tempo presentandogli un conto salatissimo, che l’americano continua ancora adesso a pagare. Come se non bastassero i problemi fisici e psicologici che il campione statunitense ha dovuto affrontare, ecco l’incidente che ha fatto ripiombare nell’angoscia Tiger Woods, salvatosi miracolosamente ma costretto ad una lunga riabilitazione che potrebbe aver chiuso la sua carriera.

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Ossa frantumate

Foto di Erik Lesser / Ansa

L’incidente in cui Tiger Woods è stato coinvolto avrebbe potuto avere conseguenze devastanti, fortunatamente l’americano non è in pericolo di vita ma le sue gambe sono uscite distrutte dal crash. Le ossa del tibia e del perone della gamba destra si sono frantumate in più pezzi, con fratture esposte che hanno determinato addirittura l’uscita delle stesse ossa dalla pelle. Una situazione disastrosa a cui si aggiungono i danni alla caviglia e i traumi ai muscoli della gamba: elementi che spingono a considerare chiusa la carriera di Tiger Woods. Un risvolto che adesso non interessa né all’americano e né ai suoi colleghi, intervenuti per far sentire il proprio appoggio all’illustre campione statunitense, chiamato all’ennesima difficile sfida della sua carriera.

Rispettato ma odiato

Foto di Erik Lesser / Ansa

Attenzioni e affetto ricevuti nonostante Tiger Woods nel corso della sua carriera sia stato molto odiato, per il suo carattere arrogante e saccente, che lo ha fatto sembrare spesso presuntuoso. Le vittorie lo hanno fortificato, ma gli scandali sessuali e l’abuso di farmaci lo hanno fatto ricadere nel baratro, dove ha trovato a tendergli la mano tutti quegli avversari che lo hanno sempre guardato con rispetto misto a odio. Oltre a loro anche Michael Phelps, il nuotatore più vincente di tutti i tempi, che ha aiutato Tiger Woods a scacciare i suoi demoni e a disintossicarsi dagli antidolorifici e dai sonniferi, assunti per combattere i dolori alla schiena. Una mano tesa nel momento del bisogno, che la ‘Tigre’ ha afferrato con tutta la propria forza, tirandosi fuori da una situazione davvero tremenda.

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Caduta e rinascita

Foto di Erik Lesser / Ansa

Gli scandali e l’abuso di farmaci sono nulla in confronto al conto che Tiger Woods ha dovuto pagare nei confronti del proprio corpo, sfruttato fino all’ultimo centimetro per diventare una stella del golf. Negli ultimi sei anni e mezzo, l’americano si è dovuto sottoporre a ben cinque operazioni chirurgiche alla schiena, tra le quali anche una fusione spinale avvenuta nel 2017. Un calvario culminato con la vittoria nel 2019 del Masters di Augusta, che ha rappresentato non solo il suo 15° Major in carriera, ma anche una rivincita mista a rinascita dopo un periodo buio che adesso si è ripresentato. Il golf adesso può attendere, Tiger Woods deve riprendersi la sua vita, iniziando un percorso di riabilitazione che potrebbe durare fino a 12 mesi. L’ultima sfida della Tigre, per poter dire un’ultima volta “sì, ce l’ho fatta di nuovo“.

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