Schiaffi, espulsioni e rivalità: origini e retroscena della ‘chilena’, il gesto tecnico più bello del mondo

Che cos'è la chilena? Il gesto più bello del calcio raccontato nei suoi minimi particolari: origini e retroscena di un capolavoro di tecnica e spettacolarità

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Spettacolo ed emozione. In una parola ‘chilena‘. Un colpo a effetto, capace di far emozionare e di stupire, fermando il tempo per qualche secondo in attesa di ciò che verrà dopo. Nonostante il termine chiaramente di origine latina, la ‘chilena‘ è universalmente riconosciuta, anche se i nostalgici italici preferiscono chiamarla rovesciata. Tutti i Paesi che parlano castigliano la usano per identificare il gesto più bello e al tempo stesso difficile del calcio, tutti tranne il Perù. Troppo forte la rivalità con il Cile per potersi permettere di attribuire un primato agli eterni rivali. Perciò a Lima è dintorni, la ‘chilena‘ lascia spazio alla… ‘chalaca‘.

La chalaca

Se la ‘chilena‘ è universalmente riconosciuta, meno lo è la ‘chalaca‘. Un termine che deriva dai ‘chalacos’, ovvero gli abitanti del porto del Callao (situato in Perù), convinti come la rovesciata sia nata tra le proprie banchine con i palloni portati dai marinai inglesi. Una convinzione rimasta tale per gli anni a venire, nonostante il mondo facesse conoscenza con la ‘chilena‘, diventata poi piano piano universalmente riconosciuta in tutto il pianeta.

Ramon Unzaga

A coniare il termine ‘chilena‘ furono gli argentini, durante la Copa America del 1916. L’intuizione balenò vedendo Ramon Unzaga, uno spiccio difensore del Cile che amava rispedire al mittente i lanci lunghi degli avversari con un calcio volante all’indietro. Un gesto tecnico che colpì tifosi e media argentini, che coniarono così il termine ‘chilena‘. Un modo di difendere addirittura ‘sbeffeggiato’ da un arbitro, che arrivò addirittura a schiaffeggiare Unzaga, dopo averlo espulso in una partita. Proteste troppo veementi per il difensore sudamericano, costretto a pagare un prezzo pesante per la sua ‘chilena‘.

Da Arellano a Cristiano Ronaldo

A esportare la ‘chilena‘ in Europa, precisamente in Spagna, ci pensò David Arellano negli anni ’20: una mezz’ala con propensione per il gol che decise di usare quel gesto tecnico non per difendere, bensì per segnare. Una scelta che cambiò completamente la natura della ‘chilena‘, portata alla massima espressione da Rivaldo e Cristiano Ronaldo, in quelle che fino ad oggi rappresentano le ‘chilene’ più belle della storia del calcio. Il 17 giugno del 2001 il mondo ammira quella del brasiliano in un emozionante Barcellona-Valencia, il 3 aprile 2018 invece l’Allianz Stadium si alza in piedi per applaudire CR7, una standing ovation che di lì a poco lo spingerà a indossare la maglia bianconera.

Vocabolario di Stefano Borghi

DAZN

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