Italia sull’orlo del baratro, Crisanti caustico: “siamo nei guai, lockdown subito per evitare effetti devastanti”

Il virologo Andrea Crisanti ha disegnato uno scenario apocalittico per l'Italia, chiedendo un lockdown duro per evitare la diffusione delle varianti di Coronavirus

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Non solo Walter Ricciardi, anche Andrea Crisanti spinge affinché l’Italia torni in lockdown totale. Il virologo italiano ha lanciato l’allarme a poche ore da quello del consigliere del ministro Speranza, confermando come l’Italia sia sull’orlo del baratro.

Foto di Filippo Venezia / Ansa

Interrogato ai microfoni de ‘La Stampa’, Crisanti ha ammesso: “bisognava fare il lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai. Come se ne esce? Con un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele. Va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti. Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide. La Germania continua il lockdown, la Francia pure, l’Inghilterra anche, solo noi pensiamo a sciare e a mangiar fuori. Tutti vogliamo una vita normale, ma non si realizza se non si controlla la pandemia“.

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I rischi

Foto di Ansa

Andrea Crisanti ha poi individuato i rischi a cui va incontro l’Italia, che non ha affatto sconfitto il Coronavirus: “il rischio attuale è la diffusione della variante inglese, che se non si ferma subito aumenterà di molto la circolazione del virus e di conseguenza il rischio ulteriore di altre varianti, tra cui alcune che potrebbero resistere ai vaccini. Credo sia stato giusto confermare Speranza, perché conosce le carte. Però conta molto chi lo consiglia e lì forse qualcosa va cambiato. Non può rimanere tutto com’è. Le politiche adottate fin qui sono state sempre di rincorsa al virus, mentre è venuto il momento di anticiparlo. Sarò distratto, ma ho scoperto solo ieri delle strutture con la primula: uno spreco di soldi pubblici, mentre bisogna organizzare scuole, cinema, teatri e palestre”.

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