Ha avuto paura Elia Viviani, l’aritmia cardiaca presentatasi negli ultimi giorni lo ha spaventato, al punto di sottoporsi ieri ad un intervento chirurgico durato ben tre ore e mezza.
Un’operazione perfettamente riuscita, eseguita presso l’Ospedale di Ancona, dove il veronese è ancora ricoverato in attesa di essere dimesso. Un piccolo calvario che Viviani ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: “ho avuto paura. Ero tornato dal ritiro spagnolo di Benidorm e domenica mi stavo allenando in salita sulle mie strade del Veronese: un classico lavoro di forza-resistenza al medio, 140-150 battiti, quando ho sentito le palpitazioni, il battito è aumentato velocissimo, oltre 220 battiti per una ventina di secondi. Mi sono fermato, mi girava la testa. Ho chiamato subito Corsetti, che mi segue da quando sono professionista“.
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Il test di Satana

Per capire cosa gli stesse accadendo, il medico che lo segue da tempo lo ha sottoposto ad un test particolare per individuare l’aritmia: “mai avevo avuto qualcosa del genere. In serata, al centro medico B&B di Corsetti a Imola, ho fatto un test massacrante alla massima frequenza cardiaca (test di Satana, ndr) di oltre mezzora ‘a gradini’ e l’aritmia si è ripetuta. La notte ero ad Ancona. Prima la risonanza magnetica al cuore con mezzo di contrasto, e oggi l’ablazione. Sono molto tranquillo perché sono in mani espertissime. Spero che tutto si sistemi il prima possibile“.
Le parole del medico

Infine, il dottor Roberto Corsetti ha spiegato cosa sia successo a Viviani: “l’aritmia di Elia non è frequente, ma nemmeno rarissima, in soggetti giovani e sportivi. Penso ad altri ciclisti come Ciccone, per esempio. Sono tachicardie anomale che si generano nella parte alta del cuore: per eventi infiammatori, biochimici o meccanici. Viviani ha avuto una aritmia atriale sopra ventricolare. Dal test nel mio centro avevamo capito qual era la zona del cuore in cui intervenire. Oggi Elia ha fatto uno studio elettrofisiologico endo-cavitario: le sonde sono entrate dalle arterie femorali e, con la radiofrequenza, si è provveduto a pulire nell’atrio destro i punti elettrici delle cellule che si erano irritati. In sala operatoria l’aritmia è stata indotta di nuovo e si è vista molto bene la zona del cuore elettricamente instabile”.