Una situazione paradossale, un comportamento davvero pessimo che per poco non ha obbligato Fabio Cannavaro e il suo staff a trascorrere il Natale lontano dalle proprie famiglie.

La vicenda risale al mese di dicembre, ma è venuta a galla solo negli ultimi giorni anche perché i protagonisti nel corso di queste settimane non hanno rilasciato dichiarazioni a riguardo. Tutto è partito dall’eliminazione del Guangzhou Evergrande dalla Champions asiatica, tenutasi in Qatar a causa dell’emergenza sanitaria. La squadra di Fabio Cannavaro è stata eliminata alla fine della fase a gironi, ma l’intero gruppo non ha potuto fare ritorno a casa dopo l’uscita di scena.
Il diktat del club

Subito dopo l’eliminazione, i vertici del Guangzhou Evergrande hanno ordinato alla squadra e allo staff tecnico di rimanere in Qatar senza spiegarne i motivi. Giorno dopo giorno, Cannavaro e il suo staff hanno compreso che si trattasse di una punizione e, per questo motivo, hanno iniziato a chiedere spiegazioni senza riceverne, soprattutto considerando il fatto che le altre squadre lasciavano la bolla senza problemi dopo la fine dei loro impegni. Dopo dodici giorni il colpo di scena: il club ordina a Cannavaro di tornare in Cina, nonostante la stagione fosse finita e senza un motivo.
L’intervento dell’ambasciata

A quel punto, l’ambasciata italiana in Qatar ha iniziato a mettersi in contatto con Fabio Cannavaro, il fratello Paolo e il dottor Enrico Castellacci, offrendogli la possibilità di riportarli in Italia. Dopo qualche giorno ecco finalmente il via libera, con il definitivo ritorno a casa per usufruire delle vacanze come da contratto. Adesso Cannavaro è tornato in Cina, ma difficilmente vi rimarrà a lungo dopo questa clamorosa storia che, di normale, ha ben poco.