Coronavirus, l’Italia porta in tribunale le aziende farmaceutiche: il premier Conte è una furia sui social

Il premier Conte ha scritto un post durissimo su Facebook, paventando una battaglia legale contro le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini anti-Coronavirus

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La campagna di vaccinazione anti-Coronavirus in Italia prosegue adesso a rilento, dopo l’accelerazione delle scorse settimane. Il motivo riguarda la diminuzione delle dosi inviate dalle aziende farmaceutiche, che non stanno rispettando gli accordi stipulati con l’Italia.

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Chris J Ratcliffe/Getty Images

Sulla questione è intervenuto il premier Conte su Facebook, esprimendo tutto il suo disappunto al riguardo: “le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente. Ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni”.

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Vittorio Zunino Celotto/getty images

Il premier Conte poi si è soffermato sulle prossime mosse dell’Italia: “questa mattina il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva. Tutto questo è inaccettabile. Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea. Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”.

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