Ferrari tristi e doppiate, Verstappen vince la ‘processione’ di Abu Dhabi

Le Ferrari chiudono mestamente e fuori dai punti il GP di Abu Dhabi, la vittoria se la prende Max Verstappen davanti a Bottas e Hamilton

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Non poteva chiudersi peggio di così il Mondiale 2020 di Formula 1, con le Ferrari tristi doppiate e una processione di vetture con Max Verstappen a condurla dalla partenza fino al traguardo.

verstappen
Mark Thompson/Getty Images

Un epilogo noioso quello di Abu Dhabi, in cui a sorridere è la Red Bull per la vittoria cdi Mad Max e la McLaren per il terzo posto nei Costruttori scippato proprio all’ultima gara alla Racing Point. Per il resto poca roba, con il solito disastro della Ferrari, anche nel giorno dell’addio di Sebastian Vettel, che chiude quattordicesimo alle spalle di Charles Leclerc.

Tristezza Ferrari

Vettel
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La Ferrari addirittura aveva lasciato intendere di credere in un’impresa, ma non si sa a cosa si riferisse Charles Leclerc, considerando gli zero punti ottenuti anche in quest’ultima gara dell’anno. Un GP di Abu Dhabi pessimo, come il resto del Mondiale 2020 di Formula 1, chiuso al sesto posto della classifica Costruttori come non succedeva da 40 anni. Un modo non proprio positivo per salutare Sebastian Vettel, che saluta il Cavallino dopo sei anni con il sorriso nascosto sotto i baffi, andando a guidare una Racing Point apparsa nettamente migliore della Ferrari quest’anno. L’auspicio di Binotto e dei suoi uomini è quello di migliorare nel minor tempo possibile, perché un Cavallino così tramortito fa davvero male al cuore.

La gara e il trionfo di Max Verstappen

Verstappen
Pool/Getty Images

Il GP di Abu Dhabi si trasforma ben presto in una processione, zero emozioni al via e ancor meno sorpassi tra i piloti di testa durante la gara, che scorre via lenta e noiosa senza sussulti. Il successo se lo prende Max Verstappen, precedendo al traguardo le due Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, apparso fiacco a causa del Coronavirus. Quarto un buon Alexander Albon, che spera di difendere il suo sedile in Red Bull dall’assalto di Sergio Perez.

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