Brogli alle elezioni comunali di Reggio Calabria, Morra accusa: “hanno votato anche i morti”

Interrogato sui presunti brogli elettorali alle elezioni comunali di Reggio Calabria, Nicola Morra ha espresso tutto il proprio sdegno per questa vicenda

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L’inchiesta della Digos di Reggio Calabria sulle elezioni comunali del 20 e 21 settembre ha portato all’arresto di Antonino Castorina, consigliere comunale del Pd, e di Carmelo Giustra, presidente di uno dei seggi della città. I due sono stati posti agli arresti domiciliari su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Paolo Petrolo. Le indagini però non mettono al momento in dubbio l’esito delle elezioni vinte dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ma coinvolgono comunque un membro del consiglio comunale e componente della direzione nazionale del Partito democratico.

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Le parole di Morra

Sulla questione si è soffermato Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, che ha espresso il proprio sdegno per la vicenda: “a Reggio Calabria alle ultime elezioni comunali hanno votato anche i morti. Si capisce che la Calabria è un’emergenza democratica da affrontare con durezza? O si muta approccio, o non se ne uscirà per troppo tempo ancora“.

Castorina sospeso dal suo incarico

L’arresto di Castorina ha spinto anche il sindaco Falcomatà a esprimere il proprio pensiero sulla vicenda: “sono molto addolorato per questa vicenda. Se le circostanze descritte dovessero essere accertate, sarebbe una vicenda molto grave anche sul piano etico oltre che giudiziario. Ho piena fiducia nella magistratura e negli organismi inquirenti e spero che si possa fare piena luce al più presto su questa vicenda. Non è una frase di circostanza, credo realmente che il lavoro promosso dalla Procura sia a tutela di tutti, e spero che le persone coinvolte, a cominciare dal consigliere Castorina, siano in grado di dimostrare la propria estraneità rispetto alle accuse contestate, ma intanto è chiaro che fin da subito sarà sospeso dal Consiglio e dovrà lasciare ogni altro incarico“.

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