Strade troppo strette a Crotone per l’ambulanza, anziana salvata grazie all’Apecar del marito

In provincia di Crotone, un'anziana signora è stata trasportata dalla sua abitazione all'ambulanza sul cassone dell'Apecar del marito

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Scene davvero insolite a Crotone, dove una donna si è sentita male all’interno della propria abitazione senza che l’ambulanza potesse soccorrerla.

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Ivan Romano/Getty Images

Il motivo è legato alle stradine troppo strette del paese di Santa Severina, in provincia di Crotone, che hanno impedito al mezzo sanitario di raggiungere il palazzo della donna. Per evitare che la situazione peggiorasse, il marito ha pensato bene di adagiare la barella portata a piedi dai sanitari sul cassone della sua Apecar, trasportando così la moglie nei pressi dell’ambulanza che l’ha poi trasferita in ospedale.

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Il racconto della figlia

Sulla vicenda si è soffermata la figlia della donna di 86 anni, salvata dal marito lo scorso giovedì: “mia madre adesso sta meglio, ma è ancora ricoverata all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Si sta riprendendo. Però non è la prima volta che succede. Dove abita mia madre le ambulanze non arrivano perché le strade sono strette. Negli ultimi due o tre anni è già la terza o quarta volta che accade, nelle altre occasioni mia madre è riuscita a salire nell’abitacolo della apecar di mio padre, ma stavolta stava troppo male e quindi è stato necessario metterla sopra. Mia madre si è sentita male per via di un’infezione alla colecisti che gli ha procurato la febbre. Non parlava, era abbattuta. Non so chi abbia avuto l’idea di metterla sul cassone. Credo i medici del 118, che infatti sono andati fino a casa con la barella, ma non escludo possa essere stato mio padre a suggerirglielo, è un tipo abbastanza vispo“.

L’appello alle autorità

Ivan Romano

La figlia dell’anziana signora poi si è rivolta alle autorità sanitarie, chiedendo che vengano utilizzati mezzi più piccoli per far sì che vengano soccorse anche le persone che abitano in strade strette: “spero che si possa trovare un mezzo di soccorso più piccolo in grado di percorrere anche le vie più strette e arrivare fino a casa di mia madre. Ma non lo dico solo per lei, lo dico anche per tutte le altre persone che abitano nella stessa zona, nei punti più disagiati. Le auto passano in quelle vie, ma l’ambulanza no, è troppo grande. Voglio ringraziare i sanitari per quello che hanno fatto, hanno curato mia madre rimanendo anche con lei un bel po’. Grazie“.

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