La situazione si era fatta terribile, impossibile non intervenire, soprattutto perché in gioco c’era la sua vita. Mauro Bellugi si è ritrovato senza gambe all’età di 70 anni, colpa del Coronavirus e di un decorso inaspettato della malattia, che gli ha incancrenito le gambe facendogli rischiare addirittura la morte. La scelta davanti al quale i medici lo hanno posto non aveva scappatoie “o le tagliamo oppure muori“, un aut aut a cui l’ex Inter ha risposto senza remore.
Le parole di Bellugi
Intervistato ai microfoni di Repubblica, Bellugi ha raccontato il suo dramma: “avevo male dappertutto, le gambe, la schiena. Una sera, anche ai piedi e non mi era mai successo. Mi levo i calzini e vedo che sono diventati neri come la pece. Così corro all’ospedale Monzino dal mio amico Piero Montorsi, interista matto, che mi guarda e mi dice: Mauro, inutile girarci intorno, se vuoi vivere bisogna tagliare, altrimenti puoi pure morire in due ore. Avevo la cancrena fino all’inguine e un male, no, davvero, non puoi capire che male“.
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L’esempio Zanardi
Mauro Bellugi ha poi parlato di quella che sarà la sua vita da qui in avanti: “sto sfogliando il catalogo delle protesi, voglio quelle di Pistorius! E penso all’automobile che guiderò senza le gambe. Esistono anche le protesi con i sensori. È come avere una specie di piede. Io non accetterei mai di essere superato da qualcuno per strada, io voglio ricominciare a trottare! Ma non chiedo tanto, non chiedo troppo, non esageriamo. In fondo, sono soltanto un vecchio calciatore in pensione: mi basta camminare da casa al ristorante e dal ristorante a casa. Se penso mai a Zanardi? Ogni santo giorno che Dio manda in terra. Però lui è un triplo supereroe, io sono solo un uomo con un po’ di palle che si ispirerà ad Alex. E sono sicuro che lui uscirà dall’ospedale guarito e rimesso a nuovo, e continuerà a mostrarci come si vive“.