Caso Yamaha, Ducati e Suzuki si infuriano ma non reclamano: “ottenuti punti con motori irregolari”

Il team manager della Suzuki e il direttore sportivo della Ducati hanno attaccato duramente la Yamaha, sottolineando però di non voler fare ricorso

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La penalizzazione inflitta alla Yamaha per aver violato il protocollo FIM continua a tenere banco nel paddock, soprattutto per la decisione dei Commissari di penalizzare solo la Casa di Iwata e i due team coinvolti, salvando i piloti.

paolo ciabatti
Mirco Lazzari gp/Getty Images

Una scelta che Paolo Ciabatti ha compreso ma non condiviso, esprimendo  il proprio parere ai microfoni di Sky Sport MotoGp: “credo che gli steward della FIM abbiano ritenuto che sia stato un errore di Yamaha ed abbiano preso questa decisione che accettiamo, perché nessuno farà reclamo. E’ un po’ un precedente pericoloso però perché i piloti, non per colpa loro, ma hanno corso con delle moto che non erano regolari. Potrebbe essere rischioso nel futuro, perché poi vai ad entrare nel campo dell’errore in buona fede, dell’involontario e su altri tipi di valutazione che dal punto di vista del regolamento creano possibili problemi anche nel futuro. Però abbiamo detto che avremmo accettato questa decisione, quindi non faremo reclamo“.

davide brivio
Mirco Lazzari gp/Getty Images

Sulla questione si è soffermata anche la Suzuki, intervenuta con il team manager Brivio: “sono contento così, sarà la pista a decidere, trovo giusto che i piloti possano giocarsi le loro possibilità. Se saremo così fortunati da vincere il titolo sarà un successo senza alcun tipo di speculazioni. Il campionato costruttori e quello riservato ai team non hanno un gran peso, se li vinci li pubblicizzi, sennò non se ne accorge nessuno, quello che conta è quello piloti e se lo giocheranno i piloti. Di sicuro questa sanzione getta ombra sulla Yamaha, la quale ha messo a segno dei punti pesanti con delle moto che sono state giudicate irregolari”.

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