Non è mai stato un tipo che ha amato avere peli sulla lingua, per questo motivo Mario Cipollini è riuscito a farsi strada e costruirsi una carriera super. Il Re Leone, campione del mondo nel 2002, non ha usato parole dolci per definire il ciclismo italiano attuale, puntando il dito contro la cattiva programmazione degli ultimi anni.
Intervenuto a Rai Radio 1 durante il programma ‘Sulle Strade del Giro’, Cipollini ha attaccato: “la vedo grigia. Le aspettative future in questo momento sono grigie e c’è poco di roseo al nostro orizzonte. Questa è la mia visione delle cose. Purtroppo si pagano delle politiche che hanno rivolto poca attenzione al ciclismo giovanile. L’investimento nei giovani è la parte fondamentale per scoprire possibili futuri campioni. Per il movimento italiano attuale, stiamo parlando di un ciclismo da quarto mondo. I risultati eccezionali come quelli di Ganna sono situazioni isolate, che non fanno del ciclismo italiano la bellezza che dovrebbe avere. Noi siamo abituati ai nostri campioni e vorremmo vedere sempre loro, ma il ciclismo ha un ciclo vitale ed è una ruota che gira. Questo Giro d’Italia ci fa capire che non ci sono squadre con una grande organizzazione e tenere la corsa in mano non è difficile. Ci godiamo questo spettacolo, in alcuni casi anche privo di entusiasmo, che un po’ ci addormenta ed è programmato e scontato”.