Valentina Marchei appende i pattini al chiodo: “lascio andare Vale la pattinatrice”

Valentina Marchei si ritira dall'attività agonistica: la campionessa di pattinaggio sul chiaggio appende i pattini al chiodo

SportFair
Valentina Marchei ha deciso di appendere i pattini al chiodo: la carriera sportiva della campionessa italiana è terminata, l’azzurra ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica. L’addio di Hotarek e l’emergenza coronavirus hanno spinto Valentina a dire addio alle gare.
Lunghissimo l’annuncio sui social:
valentina marchei
Matthew Stockman/Getty Images

“Sono mesi che penso a come scrivere questo post. Forse perché fino ad oggi non ero pronta a “lasciar andare” quella parte di me che è stata tutto quello che ero: Vale, la pattinatrice.⛸

Non gareggio da due anni, da quando Ondrej ha deciso di chiudere con l’agonismo, ma confesso che ho sempre sperato di poter ricominciare a farlo. Ancora poco prima del recente lockdown ho tentato di convincere un partner straniero a iniziare una nuova avventura. Non è andata come speravo, ma sono arrivata davvero vicina a far ripartire il mio sogno olimpico. Il Covid-19 ha poi definitivamente archiviato qualunque speranza residua.
Chiudo così ufficialmente la mia carriera di pattinatrice?
valentina marchei
Richard Heathcote/Getty Images

Per salutare un’ultima volta i miei (nostri) supporter mi sarebbe piaciuto organizzare qualcosa di mirato, di frizzante, di elettrizzante, ma… non si può fare.

Pertanto considero la performance con Ondrej alla Finale di Grand Prix dello scorso dicembre, davvero perfetta, come il nostro vero saluto di addio.
A gennaio di quest’anno, inoltre, ho avuto anche l’occasione di esibirmi da sola in piazza Gae Aulenti, a Milano, a casa mia, davanti ai miei amici più cari e alla mia famiglia: quella può essere invece considerata la chiusura del cerchio anche della mia carriera nel singolo, culminata con l’Olimpiade di Sochi, che poi è stato il percorso più lungo della mia avventura sul ghiaccio durata in tutto 26 anni.
Ventisei anni! Ci pensate? Una vita!??
Gli ultimi due sono stati, in verità, un difficile periodo di transizione, nel quale mi sono messa alla prova su tanti fronti per trovare la strada più adatta a me, guidata dall’idea che non sono solo ciò che ho fatto o le medaglie che ho vinto e convinta una volta di più che un atleta non è solo un’espressione fisica e un’insieme di capacità tecniche affinate negli anni di pratica dello sport, ma molto di più e sicuramente anche altro.
Benché non partecipi da tempo a competizioni ufficiali, la mia spinta ideale a non perdere la speranza di tornare a competere mi ha fatto vivere in una specie di limbo nel quale mi sono tenuta in esercizio partecipando ad alcune esibizioni. Fino ad oggi, pertanto, non avevo ancora sentito il bisogno di ufficializzare la mia rinuncia all’agonismo, ma poiché tanti mi scrivono ancora per sapere quando tornerò sul ghiaccio, sento il dovere di chiarirlo ora e di dedicare loro almeno questo post.
Adesso si fa così, no?
Vi ringrazio tutti, cari amici innamorati del pattinaggio. Grazie di cuore per il vostro supporto di questi anni.
Grazie anche ai miei genitori, che hanno fatto immensi sacrifici per vedermi realizzare il sogno Olimpico, per avermi insegnato a essere resiliente e “poco modesta” quando si trattava di sognare grandi obiettivi. A mio fratello Lorenzo Marchei, in particolare, va il pensiero più dolce: nel periodo in cui è stato il mio preparatore atletico sono stata la versione più forte della pattinatrice che potevo essere.
Grazie pure ai miei allenatori – negli anni sono stati tanti, italiani e stranieri – che mi hanno guidata, supportata, spronata.
Alcuni di essi hanno saputo essere degli ottimi consiglieri anche al di fuori del ghiaccio.
Grazie alle società che mi hanno accolta, cresciuta e coccolata.
Un ringraziamento speciale va all’’

Aeronautica Militare

, che mi ha insegnato l’appartenenza a una squadra leale, in grado di sorreggerti nei momenti di difficoltà e di non abbandonarti quando tutto sembra crollare. Un altro, altrettanto sentito, è per

IceLab

, che mi ha ospitato a Bergamo negli anni che hanno preceduto l’Olimpiade di PyeongChang.

Grazie, poi, a Ondrej Hotarek, che ha volato insieme a me in quella che fino ad ora è stata la pazzia più bella mai fatta per amore del mio sport.
E grazie a tutti i compagni di allenamento con cui ho lavorato negli anni, e ai miei “colleghi” di Nazionale, con i quali ho condiviso molti sogni a occhi aperti.
Il Dream Team azzurro di Pyeongchang sarà sempre nel mio cuore. SEMPRE.?
Italia Team
Grazie al team medico della Nazionale, a quello del
CONI

e in particolare al dottor Rodolfo Tavana, che mi ha assistito ininterrottamente da quando avevo otto anni, facendomi capire come avere cura e rispetto del mio corpo. È stato un vero secondo papà.

Grazie a Flavio Saturno che mi ha insegnato a controllare e a potenziare la mia mente. Da quando ho iniziato a lavorare con lui ho sempre trovato un modo per far accadere tutto ciò in cui avevo creduto.
Grazie alla
FISG – Federazione Italiana Sport del Ghiaccio

per avermi dato la possibilità di fare ad altissimi livelli ciò che più amavo e per avermi dato, negli ultimi due anni, responsabilità che mi hanno messo fortemente alla prova nel post carriera. Competition Manager e Team Leader: due ruoli di grande rispetto.

Grazie a Nicola Schena per essere stato il primo manager sportivo a credere in me e a
DAO Sport
per avermi guidata e consigliata negli ultimi anni, soprattutto nel periodo di transizione. Ci siamo divertiti tanto insieme?
Grazie ancora, infine, a voi che negli anni mi avete seguito, tifato e sostenuto. In particolare ai veri fan del ghiaccio, quelli che stravedono per il nostro sport e che non hanno mai perso il significato del Fair Play. Come avete fatto con me, con noi, continuate a sostenere gli atleti che lavorano con obiettivi ambiziosi, grandi o piccoli che siano. Ma fatelo con affetto, senza giudicarli troppo severamente al primo errore: la strada per arrivare in vetta è tortuosa e spesso è necessario “cadere” più volte per arrivare preparati a essere tra i migliori al mondo?
Chiudo con un messaggio per i pattinatori e le pattinatrici più giovani: non lasciatevi frenare dal timore di fallire. Non lasciate, soprattutto, che chi vi sta intorno limiti le vostre opportunità o vi convinca che non potete farcela. Siete voi a dover credere in voi stessi, non gli altri. Non cercate alibi, ma trovate soluzioni.?
Trovate, soprattutto, la forza dentro di voi, non intorno. La mente e il cuore vi porteranno esattamente dove vorrete arrivare, anche se dovrete lavorare duro perché il vostro sogno si avveri. ??✨
Ci vediamo presto, ne sono sicura.
♥️
Valentina”
Condividi