Dalla bolla di Orlando LeBron James torna a far sentire la propria voce sull’argomento razzismo. Il ‘Re’ lo aveva detto che, anche al momento di tornare in campo, non avrebbe abbandonato le tematiche sociali a lui tanto care. Promessa mantenuta. Il numero 23 dei Lakers è tornato a parlar edi ‘Black Lives Matter’ e dell’omicidio di Breonna Taylor, uccisa durante un blitz armato della polizia nella sua abitazione: “molte persone usano questa analogia, parlando di Black Lives Matter come movimento. Quando sei nero, non è un movimento. È uno stile di vita. Ci sediamo qui e diciamo che è un movimento e va bene, ma quanto durerà questo movimento? Dicono: ‘non fermare il movimento’ ma no, questa è vero e proprio stile di vita. Quando ti svegli e sei nero, questa è la realtà, questo è quello che siamo. Non mi piace la parola ‘movimento’ perché, sfortunatamente, in America e nella società, non c’è stato nessun dannato movimento per noi. […] Prima di tutto, voglio continuare a fare luce e ottenere giustizia per Breonna Taylor e la sua famiglia: vogliamo arrestare i poliziotti colpevoli. Come NBA e come giocatori, voglio che la famiglia e lo stato del Kentucky sappia che ci siamo e vogliamo giustizia. Ecco di cosa si tratta: ciò che è giusto è giusto e ciò che è sbagliato è sbagliato. E questa è una situazione sbagliata che stiamo vivendo non solo qui in America ma anche nel mondo“.