A pochi giorni dalla ripresa del campionato la Roma si trova al centro di una bufera, innescata dalla sospensione del direttore sportivo Petrachi, ufficializzata ieri dal club con un comunicato.
Venuta meno la fiducia tra Pallotta e il proprio ds, il numero uno statunitense ha deciso di fare a meno dell’ex Torino, affidando i suoi compiti a Morgan De Sanctis. A spiegare i motivi di quanto accaduto ci ha pensato il CEO Fienga, intervenuto alla Gazzetta dello Sport: “non crediamo che la Roma si stia facendo male. Proseguiamo convinti nel nostro progetto di crescita e ci affidiamo agli uomini che sappiano interpretarlo. Avremmo voluto evitare la decisione di sospendere il d.s., ma evidentemente è stata inevitabile, essendosi rotto un rapporto fiduciario, che è la base di una relazione. Il progetto Roma non prevede ridimensionamenti, prescinde dai singoli e va avanti sulle stesse traiettorie che abbiamo sempre illustrato. Petrachi ha partecipato allo sviluppo di questo progetto, ma è stato evidente, specie nelle ultime esternazioni pubbliche e private, un disallineamento nella sua percezione dei ruoli e nel rapporto con i vertici della società. In ogni caso, il disallineamento non riguarda assolutamente temi di mercato. Avremmo preferito evitare una scelta del genere a una settimana ad una ripresa della stagione, ma non è stato possibile“.