Il tema della sicurezza in strada per i ciclisti è molto chiaro a Davide Cassani, il commissario tecnico della Nazionale Italiana di ciclismo è sempre attento a questo particolare argomento, come dimostra il suo impegno in numerose iniziative.
Il coach azzurro ha rivelato ai microfoni della Gazzetta dello Sport le esperienze incredibili vissute in strada, dando consigli importanti a chi va in bici e chiedendo pene severe per gli automobilisti indisciplinati: “spesso dopo un incidente c’è una frase che riassume il problema. Chi è alla guida di una macchina dice: ‘scusa, non ti avevo visto’. Come se chi va in bici fosse una mosca. Purtroppo la distrazione è la causa principale dei guai. Bisogna partire da qui, anche con il ritiro della patente. Chi mette giù un ciclista o un pedone perché magari manda un messaggio col telefonino, va punito in modo serio pure se non provoca danni. In Italia manca completamente il senso civico: chi usa la bici è considerato un perditempo. Purtroppo l’unico linguaggio che l’automobilista capisce è quando gli toccano patente e portafogli. Fai cadere una persona? Dieci punti in meno e mega multa“.
Cassani ha sottolineato come questo problema non riguardi solo l’Italia: “alcune Nazioni stanno peggio, senza contare che un ciclista professionista deve andare in strada ad allenarsi, è il suo lavoro. E rischia ogni giorno la vita: qualcuno l’ha persa, come il povero Scarponi. Dire ‘non ti ho visto’ è inaccettabile. E in città servono piste ciclabili protette: chi le invade deve essere punito in modo severo“.
Non sono mancate infine le raccomandazioni ai ciclisti meno disciplinati: “chi va in bici è l’elemento debole e quindi dovrebbe stare super attento. Comportamenti da evitare? Andare in gruppo occupando tutta la corsia come se fosse il Giro d’Italia oppure mettersi attaccati a camion e auto per sfruttare la scia. Ancora: non rispettare sensi unici e semafori. Scelte irresponsabili. Siccome pretendiamo rispetto, cerchiamo di dare il buon esempio. Fermo restando che il problema sicurezza nelle strade al 95% non è causato da chi va in bici“.