Il Roland Garros risponde alle critiche: “ripercussioni economiche enormi in caso di cancellazione”

Gli organizzatori del Roland Garros vogliono evitare in ogni modo di cancellare il torneo per non incorrere in ripercussioni economiche enormi

SportFair

Lo spostamento del Roland Garros al mese di settembre a causa del Coronavirus, ha scatenato diverse polemiche. Molte di queste sono state dettate dal modo nel quale gli organizzatori hanno operato, in totale autonomia e con la presunzione d’avere la precedenza su ogni cosa. Queste ed altre motivazioni hanno scatenato anche la rabbia del canadese Pospisil, membro del Player Council e dunque voce autorevole tra i tennisti. Lionel Maltesse, membro del comitato esecutivo della Federazione francese, con particolare specializzazione negli aspetti economici, ha risposto alle critiche attraverso le pagine de L’Equipe.

Pospisil è un membro del Player Council e conduce una battaglia personale. Forse è interessato a giocare la Laver Cup. Le critiche ce le aspettavamo, quindi non ci sorprendono. Abbiamo puntato una data che anche a Londra e a New York stavano considerando. Annullare il torneo comporterebbe una perdita di 260 milioni di euro e a questi andrebbero aggiunti i 100 che annualmente la Federazione dona per sostenere i Circoli in tutta la Francia. Dobbiamo curare gli interessi di centinaia di famiglie. Non ho paura per i Top 50, i giocatori di primissima fascia resisteranno a questa crisi, ma per tutti gli altri. Giocatori che non hanno supporti. ATP e WTA hanno le armi per proteggere i propri interessi, per l’ITF sarebbe più complicato“. Dunque le ripercussioni economiche sarebbero enormi.

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