Sono settimane difficili per Andrea Iannone, non solo dovute all’emergenza Coronavirus che sta obbligando tutti a rimanere chiusi dentro casa. Il pilota di Vasto sta anche scontando la sospensione dovuta alla positività riscontrata lo scorso novembre al drostanolone, costatagli ben 18 mesi di stop.

Il rider dell’Aprilia ha raccontato questo suo calvario ai microfoni di Motosprint, rivelando di aver ricevuto sostegno solo da due piloti: “so che io ho sempre avuto un trattamento speciale, diciamo ‘riservato’ in ogni cosa che faccio. Ma fa parte del gioco. Mi hanno chiamato Jorge Lorenzo e Maverick Vinales, che forse sono quelli che conosco meno rispetto agli altri. Ma non voglio fare polemica“.
Iannone poi ha riservato parole dolci all’Aprilia: “devo dire grazie al mio team, perché non mi hanno mai mollato, hanno sempre creduto alla mia innocenza. Sarebbe stato molto più semplice per loro lasciarmi a piedi e prendere un altro pilota. Ce ne sono molti che prenderebbero volentieri il mio posto. In quel caso, mi sarei ritrovato da solo ad affrontare questa situazione assurda e sarebbe stato molto più difficile“.
Il pilota di Vasto ha poi rivelato un curioso retroscena: “quando sono andato in Qatar per fare le foto ufficiali, Rivola mi ha chiesto di rimanere un giorno in più dopo lo shooting, ma l’ho pregato di farmi prendere il primo aereo disponibile, la sera stessa, per tornare a casa. Stare in un contesto in cui non ero protagonista, senza poter salire su una moto sulla quale abbiamo lavorato tutta una stagione, e che sembra nata con un gran potenziale, era davvero una sofferenza. Un po’ come vedere la tua donna che va a letto con un altro uomo sotto ai tuoi occhi. E’ la cosa peggiore che possa capitarti. Mi è uscita fuori un po’ di gelosia e quindi ho preferito andare lontano. Come si dice in questi casi, occhio non vede cuore non duole. Tra l’altro, la chiamata per le foto ufficiali dimostra quando Aprilia Racing tenga a me. E sono grandi gesti che, per come sono fatto, difficilmente dimentico. Magari altri non gli danno importanza, ma per me valgono molto“.