Due settimane fa l’assassinio della sorella Hagar, avvenuto in un sobborgo di Berekum, la città del Ghana in cui è nato. Emmanuel Badu non si dà pace dopo questo tragico avvenimento, che ha reso ancora più difficile il momento per il ghanese questo delicato momento storico, caratterizzato dal Coronavirus.
Raggiunto dalla BBC, Badu si è sfogato lasciandosi andare leggermente allo sconforto: “è molto difficile per me e per la mia famiglia. L’assassino è ancora in fuga perché il virus rallenta tutto. Io vivo da solo a Verona, il mio allenatore mi chiama tutti i giorni, così come il team manager e il presidente. Sono tutti meravigliosi. Sono stato in una stanza per 34 giorni e non ho potuto vedere cosa è successo a mia sorella. Ora l’importante è salvarsi da questo virus, poi vedremo quando potremo giocare. Ho iniziato a uscire soltanto per comprare il cibo“.