La Ferrari potrebbe lasciare la Formula 1, l’ammissione arriva direttamente dal team principal Mattia Binotto, che ha sottolineato come il Cavallino mediti un’uscita dalla massima serie automobilistica se il budget cap dovesse essere ulteriormente abbassato.
Il capo della Gestione Sportiva della scuderia di Maranello non ha usato mezze misure ai microfoni del Guardian, confermando la posizione ferrea della Ferrari relativamente alla riduzione dei costi, che non deve superare una certa soglia. “Il limite di 145 milioni di dollari è già un ridimensionamento importante rispetto a quanto deciso lo scorso giugno, che da parte nostra comporterebbe ulteriori sacrifici in termini di risorse umane. Se questo limite dovesse scendere ulteriormente, potrebbe costringerci a valutare altre opzioni per garantire il nostro DNA da corsa. Oggi in Formula 1 abbiamo squadre con caratteristiche molto diverse tra loro, operiamo in nazioni differenti, con diverse normative in tema di gestione del lavoro, e non è semplice apportare modifiche regolamentari di questa portata”.
Binotto ha poi proseguito: “siamo ben consapevoli che la Formula 1 e il mondo intero stanno attraversando in questo momento delle grandi difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, ma questo non giustifica il voler reagire in tutta fretta con il rischio di prendere decisioni senza valutarne attentamente tutte le conseguenze. La F1 deve essere l’apice dello sport automobilistico in termini di tecnologia e prestazioni, deve essere attraente per le Case automobilistiche e gli sponsor che vogliono legarsi a quella che deve continuare ad essere la categoria più prestigiosa nel motorsport. Se limitiamo eccessivamente i costi corriamo il rischio di abbassare considerevolmente il livello, avvicinandolo sempre di più alle categorie minori“.
Infine, Binotto si è detto favorevole alla linea dei ‘customer-team’, che prevede la fornitura di macchine già pronte per le scuderie clienti: “se l’attuale emergenza mettesse davvero in dubbio la presenza in Formula 1 di alcune squadre, la Ferrari si confermerà disponibile a valutare questa possibilità. Non sarebbe un sacrilegio, è un sistema che vediamo oggi in MotoGP ed è già successo in passato anche nella stessa Formula 1“.