Jean Todt è tornato a parlare del patto segreto stipulato tra la FIA e la Ferrari, snocciolando ulteriori informazioni utili per capire come si siano svolti i fatti. Niente aperture sul contenuto dei documenti firmati tra le parti, ma solo altre precisazioni espresse nel corso di un’intervista concessa ad Auto Motor und Sport.

“Quando ci siamo resi conto che c’era un dubbio sulla legalità della power unit Ferrari e quando gli altri team ci hanno informato dei loro sospetti, abbiamo agito con l’obiettivo di sciogliere questi dubbi per il futuro. E così sarà” le parole del presidente della FIA. “Ho consigliato alle squadre di fare reclamo. In una riunione ad Abu Dhabi erano presenti Chase Carey, Ross Brawn, Toto Wolff, Christian Horner, Peter Bayer e Nikolas Tombazis, ma non hanno protestato. Abbiamo fatto di tutto in inverno per capire cosa stesse facendo la Ferrari“.

Todt ha poi messo in chiaro alcune cose: “i nostri uomini sono andati a Maranello per questo. Potevamo archiviare la questione, ma abbiamo provato ad indagare a fondo. Secondo i nostri esperti e i legali non potevamo dimostrare al 100% che avessero fatto qualcosa di illegale. Per non creare una controversia che si sarebbe protratta a lungo, abbiamo aperto i negoziati. Ci hanno detto di sì, a patto che l’accordo restasse riservato. Avremmo potuto spazzare la polvere sotto al tappeto, ma per me era importante rivelare pubblicamente di aver raggiunto l’accordo, dopo le indagini e il confronto”.