L’Italia è ferma e Flavio Briatore è una furia, l’imprenditore italiano non concepisce l’immobilità in cui è piombato il nostro Paese dopo l’arrivo del Coronavirus. Va bene le precauzioni per evitare la diffusione del contagio, ma il prolungarsi di questa situazione potrebbe avere conseguenze devastanti per le imprese, compreso il calcio.
Su questo argomento Briatore si è soffermato ai microfoni del Corriere dello Sport: “il protocollo che va bene per le fabbriche non può andar bene per il calcio? L’operaio che rischia il contagio per mille e duecento euro al mese sì e il calciatore giovane e iper-tutelato no? Si può giocare a porte chiuse, tanto la gente il calcio lo guarda alla tv. Se non fossi coinvolto nella F1 anche i gran premi li seguirei alla televisione. Non capisco chi si dichiara contrario alla ripartenza del campionato. Come sempre qualcuno ragiona esclusivamente per interessi personali. Io i presidenti li conosco bene, alcuni benissimo. E secondo me potrebbero ripartire anche altre discipline come il tennis o il nuoto“.