Rudy Gobert è stato il ‘paziente zero’ dell’NBA, il primo ad essere infettato dal Coronavirus, ma il primo giocatore ad aver effettuato il test del tampone è stato Stephen Curry. Pur non avendo contratto il Covid-19 infatti, Curry è stato sottoposto a tampone poiché aveva sintomi influenzali e febbre, rivelatisi poi sintomi di una semplice influenza.
Steph Curry ha raccontato: “in quell’occasione ho capito quanto tutto questo fosse reale. Avevo appena giocato la mia prima partita di basket la sera prima, dopo mesi, e iniziavano a circolare voci su come il virus avrebbe impattato sulla lega. Quella notte ho iniziato a sentirmi male. Mi è venuta anche la febbre. Il mio primo pensiero è stato: ‘sta davvero succedendo? Quante probabilità c’erano? Per fortuna, l’esito del mio test è stato negativo. Ma quella esperienza mi ha lasciato il segno, davvero. Sono fortunato a fare questo lavoro e non dover avere a che fare con i problemi che affliggono le famiglie americane colpite dalla pandemia: disoccupazione, fame, sfratti. Come potrei non sfruttare tutte le risorse messe a disposizione dall’associazione creata da me e mia moglie? Abbiamo una responsabilità verso gli altri”.