Coronavirus, furia Cellino: “se la Serie A ricominciasse, non schiererei il Brescia. Lotito? Mi ha urlato in faccia”

Il presidente del Brescia ha sottolineato di essere assolutamente contrario alla ripresa della Serie A, esprimendo le proprie motivazioni

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L’emergenza Coronavirus in Italia è ancora molto forte, ma si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. In attesa che la situazione migliori, il calcio si interroga su quanto ripartire, con il presidente della FIGC Gravina che ipotizza la data del 20 maggio come quella in cui la Serie A potrebbe ricominciare.

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Emilio Andreoli/Getty Images

Massimo Cellino però appare assolutamente contrario a tutto questo, il presidente del Brescia non ha nessuna voglia di far ripartire il campionato, come ammesso alla Gazzetta dello Sport: “la mia linea è che il campionato non possa riprendere, per una lunga serie di ragioni. Gliele elenco tutte se vuole. Ma il mio discorso si basa innanzitutto su due pilastri: il rispetto della salute e la salvezza del sistema calcio. Dopo aver perso questa stagione, rovineremo anche la prossima che invece sarà decisiva per ripartire“.

Ceferin
Alexander Hassenstein/Getty Images

Il numero uno del Brescia ha poi proseguito: “la Uefa non può far slittare nulla: la stagione si chiude il 30 giugno data di scadenza per la presentazione dei bilanci dei club e dei contratti dei giocatori. Sono arroganti e irresponsabili: pensano solo ai loro interessi economici e alle Coppe. Ma sul campionato italiano non decide l’Uefa, decide l’Italia. Per riprendere la A dovrà terminare entro il 30 giugno. Ci fanno giocare ogni due giorni? O la Uefa ha anche il potere di allungare le giornate e farle diventare di 72 ore? Se vuole fare qualcosa di utile l’Uefa mandasse a Brescia bombole di ossigeno e respiratori, gliene saremmo grati“.

Claudio Lotito
Foto Getty / Marco Rosi

Cellino ha poi svelato un retroscena avvenuto con Lotito: “mi ha urlato l’altro giorno: ‘tu non vuoi giocare per salvarti’. Da che pulpito, lui che fa fuoco e fiamme perché pensa di vincere lo scudetto. A me di retrocedere non frega nulla: finora ce lo siamo meritato e anche io ho le mie colpe. Faccio un discorso generale. Per finire a giugno ci aspetta un tour de force impossibile e rischioso, per prolungare la stagione serve cambiare tutte le regole nazionali e internazionali: contratti dei giocatori, bilanci, scadenze con le banche, calciomercato, preparazione, inizio della nuova stagione. Un caos assoluto. Per che cosa?Questa stagione non ha più senso. Ci siamo fermati, nessuna squadra tornerà come prima, gli stadi a porte chiuse, in più c’è il rischio per la salute degli atleti. Per me tornare all’attività è una pura follia. Se ci costringono sono disposto a non schierare la squadra e perdere le partite 3-0 a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più“.

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