La stagione 2020 di Formula 1 non è iniziata domenica 15 marzo, come previsto, a Melbourne: il Gp d’Australia è stato infatti cancellato alla vigilia delle prime sessioni di prove libere a causa dell’emergenza Coronavirus.

I piloti avranno dunque tempo di allenarsi ancora per non farsi cogliere impreparati all’esordio. Tra un allenamento ed un momento di relax con la famiglia, non mancano però le interviste: Sebastian Vettel ha infatti di recente parlato con i colleghi di Motorsport, focalizzandosi anche sulle nuove auto con le quali i piloti sfrecciano in pista: “penso che le monoposto attuali siano fenomenali in termini di carico aerodinamico, è incredibile pensare quanto ne sviluppano, così come è incredibile vedere quanto queste vetture siano veloci e scattanti a media velocità e nei curvoni. Ma nei tratti a bassa velocità si avverte il peso elevato, te ne rendi conto nei cambi di direzione, come nelle chicane e nei tornantini. Per quanto mi riguarda sono troppo pesanti, penso che potremmo diminuire un po’ del carico aerodinamico, che alla fine non ci serve, ed essere ugualmente veloci sul giro, forse anche più di quanto lo siamo oggi. Ma è una strada che si è presa quando è iniziata l’era delle power unit, incrementata poi dalle misure di sicurezza adottate nelle stagioni successive, e su quel fronte capisco che non si possa tornare indietro. Per dire, l’Halo da solo pesa 10 kg, magari lo si può rendere più leggero un pochino e resta ugualmente resistente, si potrebbe limare qualcosa in più punti. Ma in generale, da pilota, credo che le macchine da 600-620kg che ho guidato in passato trasmettevano sensazioni più belle di quelle attuali, che hanno un peso minimo di 750kg”.

Vettel ha poi aperto una parentesi sull’Italia e gli italiani: “alcuni aspetti sono positivi, altri meno, ma questo vale per tutti i paesi. Credo che l’amore per la vita sia diverso tra Italia e Germania. Prendi ad esempio il cibo, il modo con cui gli italiani lo trattano è qualcosa che sconfina nella cultura sociale. Sedersi insieme, godersi il pasto, trascorrere momenti piacevoli attorno ad un tavolo, dimenticarsi tutto il resto… Credo ci sia qualcosa di molto positivo e forte in questo aspetto. Ma non credo però di essere il miglior giudice possibile, visto che non sono completamente tedesco o completamente italiano. Sono una sorta di… ibrido”.

E sulla Ferrari ha aggiunto: “penso che la forza di questo team sia la passione verso la Ferrari, credo che sia questo il motore delle persone che lavorano qui, quello che le spinge ogni giorno a dare il massimo. La leggenda ed il mito legati a questo marchio li respiri ovunque e credo che ci sia voglia di diventare parte della sua storia. Ci sono molte regole e tradizioni italiane al suo interno, ciononostante è una scuderia molto moderna“.