Coronavirus, Carlos Sainz in quarantena volontaria: “sto bene, ma non vuol dire che non sia infetto”

Il pilota spagnolo ha rivelato di essersi messo in auto-isolamento dopo la positività di un membro del team McLaren

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La McLaren è stata la prima scuderia a tirarsi fuori, annunciando che non avrebbe partecipato al Gran Premio d’Australia dopo la positività di un proprio membro.

Sainz
Rudy Carezzevoli/Getty Images

Una scelta poi seguita anche dagli altri team, che hanno convinto FIA e Liberty Media ad annullare la gara di Melbourne. Appena tornato a casa, anche Carlos Sainz si è messo in quarantena volontaria, come annunciato sui social: “al momento mi sento perfettamente bene, ma come sapete, questo non significa necessariamente che non sono infetto e che non possa sviluppare dei sintomi in futuro. Per il bene di tutti, è molto importante essere responsabili e seguire le linee guida degli esperti. Sono stati giorni impegnativi per cercare di organizzare la mia vita. Ovviamente, sono un po’ annoiato. Voglio dire, immagino che tutti quelli che fanno questa quarantena siano un po’ annoiati. Ma allo stesso tempo sto provando a fare un po’ di sport, sto cercando di tenermi occupato e fare il tipo di cose che non farei mai a causa dei tanti viaggi che devo fare“.

Sainz
Peter Fox/Getty Images

Sainz poi ha proseguito: “volevo solo inviare un messaggio a tutti i meccanici, alle persone che sono rimaste in Australia, cercare di mandargli un po’ di positività oltre ad un grande abbraccio, perché sono sicuro che ce ne andremo tutti al più presto da questa quarantena. E non appena avremo finito, torneremo al lavoro. Quando il virus sarà sconfitto, torneremo a correre. Non vedo l’ora se devo essere onesto. Mi manca correre e viaggiare per il mondo con la mia squadra. Ma alla fine questa situazione passerà. Dobbiamo cercare di superarla il prima possibile e, per questo, è meglio stare a casa e rimanere in quarantena“.

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