Coronavirus, le 21 regole stilate dai medici sportivi per i giocatori di Serie A: il vademecum completo

I medici di Serie A hanno stilato un vademecum di 21 regole da rispettare per evitare il contagio da Coronavirus

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L’emergenza Coronavirus ha colpito pesantemente anche il mondo dello sport, con numerosi eventi annullati o rinviati per evitare il diffondersi dell’epidemia.

Coronavirus
Foto Getty / Alex Broadway

Per quanto riguarda il calcio, la FIGC ha stabilito che per 30 giorni le gare di Serie A dovranno essere disputate a porte chiuse, senza alcuna eccezione. Il Coronavirus è un avversario tosto da battere, per questo motivo i medici sportivi della massima competizione calcistica hanno stilato un vademecum di 21 regole da rispettare, che valgono per giocatori, allenatori, dirigenti e giornalisti. Eccole nel dettaglio:

  1. Non bere dalla stessa bottiglietta, borraccia, bicchiere né in gara né in allenamento, utilizzando sempre bicchieri monouso o una bottiglietta nominale o comunque personalizzata, e non scambiare con i compagni altri oggetti (asciugamani, accappatoi, ecc.)
  2. Evitare di consumare cibo negli spogliatoi.
  3. Riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni.
  4. Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc.
  5.  Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%.
  6. Evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare salviette monouso per l’apertura e la chiusura dello stesso
  7. Favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nei servizi igienici
  8. Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate. 
  9. Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto -preferibilmente monouso- o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca.
  10. Arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.
  11. Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio.
  12.  In caso di attività sportiva in vasca, richiedere un costante monitoraggio dei parametri chimici (cloro o altre soluzioni disinfettanti) e dei parametri fisici (tra cui, il pH o la temperatura, che influisce sul livello di clorazione).
  13.  Gli atleti che manifestino sintomi evidenti di infezione respiratoria in atto e/o febbre devono immediatamente abbandonare il resto della squadra – e, possibilmente, isolarsi – e avvisare il medico sociale nelle squadre professionistiche o il responsabile medico della federazione nei raduni federali, che provvederà a rivolgersi – se ne sussistesse l’indicazione – al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso. In tutte le altre categorie, l’atleta -fermo restando che deve immediatamente abbandonare il resto della squadra e, possibilmente, isolarsi – deve rivolgersi telefonicamente al proprio medico curante (Medico di medicina generale per gli adulti, Pediatra di libera scelta per i minori), che potrà invitare l’atleta stesso a rivolgersi al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso.
  14. Per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza, consigliare il più rapidamente possibile il vaccino anti-influenzale, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Da monitorare anche la sintomatologia gastrointestinale (non necessariamente tipica).
  15. Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena.
  16. Utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale strumento di screening, attraverso un’attenta anamnesi ed esame obiettivo per l’individuazione di soggetti potenzialmente a rischio immunitario o con sintomatologia.
  17. In caso di raduni nazionali di atleti o di manifestazioni di circuito internazionale autorizzate anche all’estero, prevedere sempre la presenza di un Medico di Federazione che possa valutare clinicamente, a livello preventivo, tutti i partecipanti, identificando eventuali soggetti a rischio e adottando le più idonee misure di isolamento, seguendo adeguate procedure gestionali secondo gli indirizzi del Ministero della Salute.
  18. Con riferimento ai Medici Sociali e, in particolare, a quelli delle squadre professionistiche o degli atleti professionisti ai sensi della Legge 23 marzo 1981, n. 91 e comunque di tutte quelle Società i cui atleti svolgono attività a livello internazionale, monitorare con attenzione i Paesi verso cui si è diretti o da cui si rientra, secondo le indicazioni del Ministero della Salute. La FMSI ha istituito un collegamento diretto e indirizzi di posta elettronica specifica per tutti i Medici Federali, che sono il punto di riferimento delle Società e degli Atleti, per un più efficace coordinamento delle informazioni grazie alla linea diretta tra Ministero della Salute, Ministero dello Sport, CONI e FMSI.
  19. Evitare premiazioni o altre forme di contatto con il pubblico (es. club o manifestazioni varie).
  20. Utilizzare un unico microfono nelle interviste da disinfettare ogni volta (quindi non vari microfoni tenuti in mano dal giornalista).
  21. Uscire dallo stadio in bus della squadra o su auto privata evitando contatto fisico con tifosi.
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