L’emergenza Coronavirus ha colpito pesantemente anche il mondo dello sport, con numerosi eventi annullati o rinviati per evitare il diffondersi dell’epidemia.
Per quanto riguarda il calcio, la FIGC ha stabilito che per 30 giorni le gare di Serie A dovranno essere disputate a porte chiuse, senza alcuna eccezione. Il Coronavirus è un avversario tosto da battere, per questo motivo i medici sportivi della massima competizione calcistica hanno stilato un vademecum di 21 regole da rispettare, che valgono per giocatori, allenatori, dirigenti e giornalisti. Eccole nel dettaglio:
- Non bere dalla stessa bottiglietta, borraccia, bicchiere né in gara né in allenamento, utilizzando sempre bicchieri monouso o una bottiglietta nominale o comunque personalizzata, e non scambiare con i compagni altri oggetti (asciugamani, accappatoi, ecc.)
- Evitare di consumare cibo negli spogliatoi.
- Riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni.
- Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc.
- Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%.
- Evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare salviette monouso per l’apertura e la chiusura dello stesso
- Favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nei servizi igienici
- Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate.
- Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto -preferibilmente monouso- o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca.
- Arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.
- Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio.
- In caso di attività sportiva in vasca, richiedere un costante monitoraggio dei parametri chimici (cloro o altre soluzioni disinfettanti) e dei parametri fisici (tra cui, il pH o la temperatura, che influisce sul livello di clorazione).
- Gli atleti che manifestino sintomi evidenti di infezione respiratoria in atto e/o febbre devono immediatamente abbandonare il resto della squadra – e, possibilmente, isolarsi – e avvisare il medico sociale nelle squadre professionistiche o il responsabile medico della federazione nei raduni federali, che provvederà a rivolgersi – se ne sussistesse l’indicazione – al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso. In tutte le altre categorie, l’atleta -fermo restando che deve immediatamente abbandonare il resto della squadra e, possibilmente, isolarsi – deve rivolgersi telefonicamente al proprio medico curante (Medico di medicina generale per gli adulti, Pediatra di libera scelta per i minori), che potrà invitare l’atleta stesso a rivolgersi al Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24, senza recarsi al Pronto Soccorso.
- Per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza, consigliare il più rapidamente possibile il vaccino anti-influenzale, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Da monitorare anche la sintomatologia gastrointestinale (non necessariamente tipica).
- Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena.
- Utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale strumento di screening, attraverso un’attenta anamnesi ed esame obiettivo per l’individuazione di soggetti potenzialmente a rischio immunitario o con sintomatologia.
- In caso di raduni nazionali di atleti o di manifestazioni di circuito internazionale autorizzate anche all’estero, prevedere sempre la presenza di un Medico di Federazione che possa valutare clinicamente, a livello preventivo, tutti i partecipanti, identificando eventuali soggetti a rischio e adottando le più idonee misure di isolamento, seguendo adeguate procedure gestionali secondo gli indirizzi del Ministero della Salute.
- Con riferimento ai Medici Sociali e, in particolare, a quelli delle squadre professionistiche o degli atleti professionisti ai sensi della Legge 23 marzo 1981, n. 91 e comunque di tutte quelle Società i cui atleti svolgono attività a livello internazionale, monitorare con attenzione i Paesi verso cui si è diretti o da cui si rientra, secondo le indicazioni del Ministero della Salute. La FMSI ha istituito un collegamento diretto e indirizzi di posta elettronica specifica per tutti i Medici Federali, che sono il punto di riferimento delle Società e degli Atleti, per un più efficace coordinamento delle informazioni grazie alla linea diretta tra Ministero della Salute, Ministero dello Sport, CONI e FMSI.
- Evitare premiazioni o altre forme di contatto con il pubblico (es. club o manifestazioni varie).
- Utilizzare un unico microfono nelle interviste da disinfettare ogni volta (quindi non vari microfoni tenuti in mano dal giornalista).
- Uscire dallo stadio in bus della squadra o su auto privata evitando contatto fisico con tifosi.