Ha partecipato a Londra 2012 rimanendo però lontano dalle prime posizioni, saltando poi Rio 2016 per un infortunio che non gli ha permesso di volare in Brasile.
Gianmarco Tamberi non vede l’ora di partecipare a Tokyo 2020, ma è ben consapevole che i Giochi potrebbero essere rinviati per l’emergenza Coronavirus. Gimbo ne ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, esprimendo le proprie sensazioni: “aspetto l’Olimpiade da otto anni: dopo tutto quel che ho passato mi viene il sangue freddo e mi si ferma il cuore a pensare che potrebbe venir posticipata a chissà quando. Al contempo sono razionale. Se ci saranno rischi, non si potrà fare. Ne prendo atto: ma non smetterò di crederci fino a quando non mi verrà detto che sarà così. Stare nel limbo, in attesa di quel che accadrà, non è semplice. Anche in fatto di motivazioni. Per ora resto sul pezzo. La situazione però è difficile da gestire“.
Sono stati tanti i sacrifici compiuti finora, Tamberi li snocciola uno ad uno: “l‘ultimo anno e mezzo l’ho trascorso in funzione dell’appuntamento a cinque cerchi. La programmazione di allenamenti e gare, Mondiali compresi. Tutte le scelte agonistiche e non solo, fino agli Assoluti indoor del mese scorso voluti alle 9.15 del mattino per simulare l’orario della qualificazione olimpica. I progetti di matrimonio rimandati a dopo i Giochi. Ma, per favore, fatemi ben chiarire una cosa: tutto questo è nulla rispetto a quel che sta accadendo nel mondo. Di fronte a medici e infermieri sono in difficoltà. Forse, in questo momento, non dovrei nemmeno parlare pubblicamente. Così come, contrariamente al solito, non mi va di postare banalità“.
Tamberi poi ha proseguito: “mi metto in trincea, la situazione è in divenire e credo durerà ancora un po’. Se domani mi impedissero di uscire, mi trasferirei ad Offagna, a 15’ da Ancona, dove vive papà. Ha uno spazio all’aperto e con delle stuoie in tartan improvviseremmo una pedana. Sono pronto a cambiare in corsa. Anche ad affrontare un’Olimpiade senza fare gare. La prima sarebbe stata il 10 maggio proprio in Giappone. Una decisione andrà presa entro inizio giugno. Allora temo che i tempi siano molto stretti. Ma, appunto, la salute prima di tutto“.