Fischiano le orecchie di Ancelotti, Muller è pungente: “il Bayern è diventato il Far West dopo l’addio di Guardiola”

Il tedesco non le ha mandate a dire all'allenatore di Reggiolo, senza però mai nominarlo direttamente nel suo discorso

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Il suo nome non esce direttamente dalla bocca di Thomas Muller, ma non è difficile intuire come le sue parole siano rivolte a Carlo Ancelotti. L’attaccante tedesco è stato senza dubbio uno degli artefici dell’esonero del manager di Reggiolo al Bayern Monaco, colpa di un rapporto mai decollato in particolare tra i due.

Ancelotti
Catherine Ivill/Getty Images

Interrogato a distanza di anni da ‘The Athletic’, Muller ha lanciato una frecciatina indiretta ad Ancelotti: “per come gioco io, la struttura della squadra è super importante. Deve funzionare tutto alla perfezione. Io sono un ingranaggio, metto le mie qualità e le mie caratteristiche nel mix e posso aiutare la squadra a migliorare in questa maniera. Non sarò mai un calciatori di quelli che si vanno a prendere il pallone nella propria area e dribblano tre avversari. Quando riusciamo ad avere stabilità, a controllare il gioco, per me è più semplice avere un impatto positivo. E negli anni successivi all’addio di Guardiola non ci siamo riusciti. Anzi, certe volte era come essere nel Far West. Tutto quello per cui avevamo lottato come Bayern Monaco non c’era più. C’era l’impressione che potesse sempre accadere di tutto. E magari per gli spettatori era anche più divertente così”.

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