Una brano emozionale, una voce pura che si esalta nel ritornello, una canzone malinconica che spezza l’allegria e l’originalità delle ultime produzioni che hanno trionfato all’Ariston, ritornando sul pop più classico. L’edizione numero 70 del Festival di Sanremo 2020 è stata vinta da Antonio Diodato con la sua ‘Fai rumore’. Il brano, apprezzato fin dalla serata d’esordio, ha fatto incetta di riconoscimenti vincendo il premio ‘Mia Martini’ e quello dedicato a Lucio Dalla, ma soprattutto ha vinto la concorrenza di ‘Viceversa’ di Francesco Gabbani, canzone più ascoltata in streaming.
‘Fai rumore’ è un vero e proprio invito, la richiesta di rompere un doloroso e assordante silenzio. La canzone parla di una storia d’amore ormai finita, ma non del tutto passata. Diodato spiega di non volersi fermare a ragionare e ricordare, perché poi si lascia prendere dalla rabbia (“se penso sono un’animale”) mentre la ragazza resta pur sempre candida (“un’anima”). Il temporale però fa riaffiorare la nostalgia e anche se sa bene che non dovrebbe farsi trovare impreparato (senza ombrello), il cantante sa che, in questi momenti, è impossibile non ricordarsi di lei. Dunque l’invito a fare rumore, rompere il silenzio della lontananza, anche se forse “non mi fa bene” e “non mi conviene”, meglio farsi male che continuare a vivere come perfetti sconosciuti, facendo finta di non ricordare ciò che c’è stato. Perché anche se i due non stanno più insieme, la vera cosa innaturale resta il silenzio.
Al termine del brano, il rumore, che di norma ha un’accezione negativa, diventa ‘bellissimo’ perché corrispondente alla voce della ragazza riascoltata dopo tanto tempo. Ma chi è la donna della quale parla il brano? Nonostante il cantante non l’abbia specificato, è risaputo che la ex di Diodato sia Levante, cantante siciliana anch’essa in gara a Sanremo. Sarà forse lei la ragazza che tornerà a ‘fare rumore’ nella vita di Diodato?
Il testo di ‘Fai rumore’ di Diodato, canzone vincitrice di Sanremo 2020:
Sai che cosa penso,
Che non dovrei pensare,
Che se poi penso sono un animale
E se ti penso tu sei un’anima,
Ma forse è questo temporale
Che mi porta da te,
E lo so non dovrei farmi trovare
Senza un ombrello anche se
Ho capito che
Per quanto io fugga
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale
Tra me e te.
E me ne vado in giro senza parlare,
Senza un posto a cui arrivare,
Consumo le mie scarpe
E forse le mie scarpe
Sanno bene dove andare,
Che mi ritrovo negli stessi posti,
Proprio quei posti che dovevo evitare,
E faccio finta di non ricordare,
E faccio finta di dimenticare,
Ma capisco che,
Per quanto io fugga,
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale tra me e te.
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale,
E non ne voglio fare a meno oramai
Di quel bellissimo rumore che fai.