Sampdoria, ascolta Seedorf: “a Genova dimostrai di essere… un morto di fame!”

Clarence Seedorf è tornato a parlare della sua esperienza alla Sampdoria: il centrocampista olandese ha raccontato le difficoltà avute nell'adattarsi al calcio italiano

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Passare dall’Ajax al calcio italiano non deve essere facile, lo sa bene De Ligt che, soprattutto nelle prime partite, ha avuto grosse difficoltà ad ambientarsi con il nuovo ambiente. Lo spiega in maniera più dettagliata Clarence Seedorf a So Foot. L’ex centrocampista del Milan, arrivato in Italia alla Sampdoria, ha raccontato le sue difficoltà di adattamento nel passare dal ‘calcio totale’ dell’Ajax al modo di giocare italiano: “all’inizio è stato complicato. La mia cultura: il calcio totale, giocare il pallone, ma nella Samp i due centrali la lanciavano lungo anziché appoggiarsi a me. Pure gli attaccanti se la sbrigavano da soli. Nell’Ajax toccavi la palla almeno 50 volte a partita. Tutto questo mi rendeva nervoso, frustato. Mi ero smarrito. Quando arrivò Eriksson mi ha visto scarico mentalmente, mi ha preso da parte, mi ha dato una lezione che non ho mai dimenticato. A Genova i tifosi volevano vedere giocatori della Sampdoria correre dietro al pallone, per loro il pressing era solamente questo ed è quello che ho cominciato a fare. Ho cominciato a correre dappertutto per dimostrare ai miei compagni, al mio allenatore, ai miei tifosi che ero anch’io un ‘morto di fame’ nel senso che ci tenevo“.

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