Scintille Errigo-Di Francisca, interviente il ct della Nazionale di fioretto: “quando si fa squadra la Prima Donna è la squadra”

Il ct azzurro della Nazionale di fioretto interviene sulla lite tra Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca: sui social il lungo post di Cipressa

SportFair

Nella giornata di oggi Arianna Errigo ha pubblicato sui suoi profili social uno sfogo legato alle recenti affermazioni della sua compagna di squadra Elisa Di Francisca, che lamentava qualche problema interno nella Nazionale di fioretto femminile.

E’ intervenuto dunque il ct azzurro: “mi sento in dovere di scrivere qualche parola in merito alle polemiche di queste ultime ore tra Elisa Di Francisca e Arianna Errigo. Giusto qualche linea guida perché, ovviamente, mi riservo di parlare personalmente con le dirette interessate. Quando nello sport si parla di gruppo, si fa prevalentemente riferimento a concetti quali: coesione, leadership, mentalità vincente, spirito di gruppo. Poco si sottolinea invece l’importanza del clima socio-relazionale di una squadra, quale componente essenziale per rendere l’esperienza sportiva positiva per gli atleti e produttiva per l’intera compagine. Un gruppo-squadra, di qualsiasi età e categoria, sviluppa al proprio interno le dinamiche tipiche di ogni gruppo di lavoro; più o meno spontaneamente, si formano norme, ruoli, sottogruppi, leadership, coesione, efficacia collettiva. Tali processi si combinano poi con l’insieme delle abilità tecniche e atletiche, tattiche e mentali di tutti gli atleti che, globalmente, costituiscono il valore sportivo-agonistico di una squadra. Detto questo, altrettanto importante, è il clima emotivo-relazionale che si viene a sviluppare nel “contenitore gruppo”. Per definizione, il “clima di gruppo” è la risultante dell’insieme delle percezioni, dei sentimenti, degli atteggiamenti e comportamenti reciproci dei componenti di una squadra. Questi fattori determinano, nel complesso, l’atmosfera emotivo relazionale che si respira in un gruppo. Un’atmosfera positiva consente ad ognuno di svolgere la propria attività con un buon grado di benessere di fondo e al gruppo di lavorare con tranquillità sugli obiettivi sportivi. Viceversa la presenza di un clima distaccato, ostile, “svalutativo” determina un forte malessere individuale e un impoverimento generale della squadra. Vorrei precisare che il concetto di clima relazionale non ha nulla a che veder poi e con quelle concezioni, un po’ “deamicisiane”, secondo cui per essere una vera squadra i giocatori dovrebbero essere tutti amici fraterni. Ciò che invece è indispensabile è che prenda forma tra gli atleti un sano rapporto di convivenza che consenta a ciascuno di sentirsi a proprio agio e soddisfatto di appartenere al gruppo. Sono in linea di massima quattro gli atteggiamenti di base che consentono lo sviluppo di un clima emotivo positivo dentro un gruppo: l’accettazione, il rispetto, il riconoscimento e l’apprezzamento reciproco, il cui significato può essere così sintetizzato: accettare i compagni con le loro caratteristiche, il loro modo di vedere e di sentire. Rispettare l’identità, la dignità, e i diritti di ognuno, evitando ogni tipo di offesa. Riconoscere ogni compagno come degno di ascolto, considerazione, supporto. Attribuzione di valore al compagno per i suoi pensieri, atteggiamenti, comportamenti. L’adozione stabile di questi atteggiamenti base produce, in genere, un’atmosfera relazionale di fondo piacevole, vivibile, rassicurante, produttiva. Lavoro con dei Campioni, lo so bene, ognuno di loro si sente una ”Prima Donna”, probabilmente lo è, individualmente. Ma quando si fa squadra la Prima Donna è la squadra. Con un obiettivo comune. Non c’è spazio per acrimonia!“, ha scritto Cipressa su Facebook.

Condividi