Roma – Personalità e gioventù al potere, ma con la grana Florenzi: i TOP&FLOP di SportFair

Stagione positiva fino a questo momento per la Roma, che ha in pugno il quarto posto e segue da non molto lontano la lotta scudetto

SportFair

Serviva la mano di un allenatore innovativo e pieno di idee per risollevare la Roma, una scintilla che permettesse ai giallorossi di lasciarsi il passato alle spalle e rilanciarsi dopo anni difficili.

Fonseca
Foto LaPresse – Jennifer Lorenzin

L’arrivo di Paulo Fonseca è servito proprio a questo, rivitalizzare una squadra spenta, riaccendendo quel fuoco della passione ormai sopito. L’allenatore portoghese ha ridato smalto ad un Dzeko appannato, mettendo al centro del proprio progetto poi gente giovane e dinamica. Lorenzo Pellegrini ne è un esempio, così come Nicolò Zaniolo e Gianluca Mancini, giocatori che uniscono freschezza e personalità. Caratteristica questa che non manca nemmeno a Chris Smalling, autentica rivelazione dopo il periodo difficile trascorso al Manchester United. Tante note positive che si alternano alle poche negative, tra cui spicca Alessandro Florenzi, messo ai margini del progetto tecnico e vicino alla cessione in prestito nel prossimo mercato invernale.

TOP

Pellegrini
Pellegrini – LaPresse/AS Roma/Luciano Rossi

Lorenzo Pellegrini: Non servono i numeri e le statistiche per definire l’importanza di Lorenzo Pellegrini nell’economia del gioco della Roma, un giocatore che non appare ma si sente eccome. Per questo motivo Paulo Fonseca non se ne priva mai, piazzandolo al centro del tridente alle spalle di Dzeko in maniera sistematica, rinunciando ad altri profili più offensivi. Ogni azione passa dai suoi piedi, un metronomo un po’ più propenso alla fase d’attacco, che non disdegna assist e gol.

Smalling e Mancini
Luciano Rossi AS Roma

Chris Smalling-Mancini: Una coppia difensiva ben assortita, riuscita in poco tempo a ritagliarsi il proprio spazio nonostante la presenza di Fazio e Juan Jesus. Fonseca non ci ha messo molto ad affidare le chiavi del reparto a questi due, capaci di creare una cerniera impenetrabile davanti a Pau Lopez. Sostanza ma anche… gol, considerando che in due hanno totalizzato ben tre reti e anche qualche assist.

Kolarov
Luciano Rossi/LaPresse

Kolarov: Una seconda giovinezza per il terzino serbo, autentico uomo in più per la Roma in questa prima parte di stagione. Diciassette su diciassette in campionato, 1530′ minuti trascorsi in campo e ben cinque gol: un bottino niente male diviso tra rigori e punizioni. Un uomo a cui Fonseca non rinuncia mai e, considerando i suoi numeri, non potrebbe fare altrimenti.

FLOP

Florenzi
Lapresse

Alessandro Florenzi: Da capitano a seconda scelta, da titolare a riserva nel giro di pochi mesi. E’ la strana parabola di Alessandro Florenzi, finito ai margini del progetto tecnico di Fonseca, arrivato a preferirgli addirittura Santon. Un momento complicato per il giocatore romano, rimasto sempre calmo e tranquillo, sfoderando al momento giusto prestazioni convincenti e positive. Il suo futuro in giallorosso però inizia a sbiadirsi, si parla infatti di un suo possibile trasferimento in prestito alla Fiorentina, un modo per tornare a giocare con regolarità e, magari, riconquistarsi quel posto nella Roma a cui Florenzi ci tiene eccome.

Pastore
Alfredo Falcone/LaPresse

Javier Pastore: Doveva essere la stagione del suo riscatto, invece Pastore non riesce a brillare nemmeno in questo campionato. Colpa della scarsa continuità e dei suoi muscoli di seta, che non gli permettono di giocare con regolarità, finendo spesso in infermeria. Solo otto le presenze in campo, per un totale di 441 minuti e nessuno gol per l’argentino. Un bottino magrissimo, che potrebbe spingere la Roma a privarsene nel prossimo mercato estivo.

Kalinic
Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse

Nikola Kalinic: Arrivato per dare un po’ di respiro a Edin Dzeko, Nikola Kalinic non è riuscito a farlo rifiatare nemmeno per una partita intera. Sono infatti 77 i minuti collezionati dall’attaccante croato in questa stagione, suddivisi in quattro presenze in campionato. Due invece quelle in Europa League, dove l’ex Milan non è riuscito a incidere nonostante avversari tutt’altro che blasonati. Un anno fin qui da dimenticare per Kalinic, che rischia seriamente di non essere riscattato.

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