Il Milan compie 120 anni, Shevchenko ripercorre gli anni rossoneri: “Manchester il ricordo più bello, adoravo quella maglia”

Nel giorno del 120° compleanno del Milan, l'ex attaccante ucraino ha raccontato la sua storia in rossonero

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Quindici anni fa il Pallone d’Oro, picco più alto dell’esperienza di Andriy Schevchenko con la maglia del Milan. Gol e trofei, successi e sorrisi per l’attaccante ucraino con la maglia rossonera, colori tatuati addosso e nel cuore.

Alfa / PanoramiC

Nel 120° compleanno del club, l’attuale ct dell’Ucraina ha ripercorso la sua avventura a Milano, partendo dal momento in cui atterrò in Italia: “conoscevo il Milan di Sacchi e di Capello. Sapevo che era stata una grande squadra anche in anni lontani, con Nereo Rocco. Da bambino ero un tifoso, era il club che seguivo di più dopo la Dinamo Kiev. Vedevo le partite in tv, ricordo le finali di coppa dei Campioni: quella vinta a Barcellona contro la Steaua, l’altra persa con l‘Olympique Marsiglia, quella dominata contro il Barcellona di Cruijff. Adoravo il Milan, per quello volevo venire a giocare in rossonero“.

Ancelotti come allenatore, ma a Sheva sarebbe piaciuto anche lavorare con Sacchi: “sarebbe stato molto interessante. Sacchi come mentalità era simile a Lobanovski, il tecnico che mi ha formato alla Dinamo Kiev. Intensità, impegno, lavoro, pensiero collettivo, dedizione: i concetti erano quelli del calcio moderno. Sacchi ha rivoluzionato il calcio, un po’ come aveva fatto Lobanovski nella ex Unione Sovietica.

Lapresse/Marco Rosi

La stagione più bella non poteva che essere quella del 2003, chiusa con la Champions vinta contro la Juve: “è stato bellissimo, lì è partito un grande ciclo ed è cominciato il mio periodo magico, quello che appunto mi ha portato al Pallone d’oro. Ci sono stati anche momenti duri, ma esistono per tutti. Gli anni al Milan per me sono stati anni stupendi, a prescindere dall’emozione di ritrovarmi sul dischetto a decidere una partita così importante.

Il Milan compie 120 anni, l’augurio di Sheva non poteva mancare: “faccio gli auguri a tutti quelli che hanno contribuito a creare questa lunga emozione, in un modo o nell’altro. È una festa per tutti noi, non soltanto per quelli che hanno avuto la fortuna di stare sul palcoscenico. Il Milan è unico, è un grande film che non finisce. Chi ama il calcio lo sa“.

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