NBA – Nicolò Melli si racconta: da Ronaldo e Mourinho alla passione per il ciclismo. E dategli i tortelli alla zucca!

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Nicolò Melli si racconta in una simpatica intervista: dal fede interista alla passione per il ciclismo, passando per la voglia di diventare padre e quella di riassaporare… i torelli di zucca

Adattabilità. Nicolò Melli la definisce la qualità più importante per un cestista che in una stagione deve essere in grado di “adattarsi alle diverse situazioni che si presentano”. Il lungo italiano ne ha fatto una virtù, dando il massimo tanto in italiana con Milano, quanto in Europa con Bamberg e Fenerbahce, decidendo infine di misurarsi con l’esperienza in NBA concessagli dai New Orleans Pelicans.

Ai microfoni della ‘Rosea’, Nicolò Melli si è concesso una simpatica intervista nella quale ha parlato a 360° degli argomenti più disparati. Basket a parte, suo sport preferito al punto di indicarne l’inventore James Naismith come ‘personaggio storico preferito’, Melli ha svelato di essere un grande appassionato di ciclismo “da vedere e da praticare, programma estivo permettendo”. Immancabile anche il calcio e la fede interista, sviluppatasi attraverso il mito di Ronaldo il ‘Fenomeno’ (giocatore preferito) e Josè Mourinhoda interista, i ricordi della sua squadra sono indimeticabili”. Scottanti le domande sulle partite da dimenticare, essenzialmente due: “Italia-Croazia del preolimpico 2016 a Torino” e soprattutto, quella che definisce la sua delusione più grande, “la finale di Eurolega 2018 persa a Belgrado con il Real Madrid”. Indimenticabile invece “Gara-7 della finale scudetto vinta con Milano contro Siena nel 2014. La prima volta non si scorda mai, no?”.

A proposito di Italia, Melli tornerebbe volentieri a viverci, magari a Roma, sua città preferita, insieme alla sua famiglia e al suo cane Nemo. Finalmente potrebbe riassaporare il gusto sublime del suo piatto preferito “tortelli di zucca con soffritto sopra. Quanto mi mancano in America”. Per adesso però il presente è in NBA, un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Per il futuro ci sarà tempo, ma le idee sono già ben chiare: l’obiettivo è di diventare “spero un bravo papà”.

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