Fa tutto l’Inter a Dortmund, prima incanta e poi si suicida: il Borussia ringrazia e adesso ‘vede’ gli ottavi

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I nerazzurri vanno avanti di due gol nel primo tempo, salvo poi farsi rimontare nella ripresa dalla rete di Brandt e dalla doppietta di Hakimi

Un vero e proprio suicidio sportivo, un secondo tempo orribile che spezza le gambe all’Inter, rimontata e poi ribaltata dal Borussia Dortmund dopo essere stata avanti di due gol.

Borussia-Inter
AFP/LaPresse

Avvio perfetto per gli uomini di Conte, che dominano in lungo e in largo nel corso dei primi 45 minuti, trovando la via della rete con Lautaro Martinez e Marcelo Brozovic, prima di consegnarsi letteralmente ai tedeschi, che fanno il bello e il cattivo tempo portando a casa tre punti pesantissimi. La doppietta di Hakimi e il sigillo di Brandt piegano la resistenza dei nerazzurri, capaci di rovinare quanto di buono fatto nel primo tempo con errori davvero grossolani, come quello di Brozovic in occasione del 2-2. Conte urla e si sbraccia in panchina, ma non c’è niente da fare per Lukaku e compagni al cospetto del Dortmund che, quando si mette a giocare, fa davvero paura. Triangolazioni veloci e imbucate improvvise, tutte compiute sfruttando l’intera ampiezza del campo, partendo sia da destra che da sinistra con la stessa pericolosità. Eppure l’Inter sembra prendere subito le misure ai tedeschi, impossessandosi del pallino del gioco senza mollarlo più per 45 minuti.

Borussia-Inter
AFP/LaPresse

Un predominio che frutta ben due gol, un tesoretto dilapidato nella prima mezz’ora della ripresa, a causa di un improvviso calo di concentrazione che costa carissimo ai nerazzurri, costretti adesso ad inseguire nel Gruppo F di Champions League. Il Barcellona al momento guida con 8 punti dopo il pari interno con lo Slavia Praga, con il Borussia Dortmund che segue a quota 7 superando l’Inter ferma a 4. Strada in salita dunque per gli uomini di Conte, che dovranno adesso conquistare due vittorie contro Barça e Slavia per provare ad agguantare in extremis una qualificazione che, adesso, si fa davvero complicata.

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