L’allenatore italiano si è recato in Polonia per un convegno a Varsavia, parlando dei suoi trascorsi alla Juve e sui prossimi obiettivi
Si è preso un anno sabbatico per ricaricare le batterie, ma Massimiliano Allegri potrebbe presto tornare in panchina. Il Manchester United sembra la società maggiormente interessata al livornese che, secondo i tabloid britannici, sarebbe in cima alla lista per sostituire Solskjaer.
Su questo argomento l’ex Juve non si è sbilanciato nel corso di un convegno a Varsavia, ma ha ammesso comunque di essere impegnato ad imparare l’inglese: “non parlo ancora bene l’inglese, ma sto imparando. Se vuoi fare tutto da solo, non otterrai nulla, non posso fare il medico, il fisioterapista e il preparatore atletico, non ne ho le competenze e il mio principio è sempre stato quello di circondarmi di persone intelligenti, anche da calciatore ho cercato di apprendere dai miei compagni. L’allenatore deve creare un ambiente di lavoro armonioso, condividere le responsabilità con gli altri e risolvere insieme i problemi. Io ascolto più di quanto dico. Amo mettermi in discussione e quando sono arrivato alla Juve, dopo gli anni di Conte, molti hanno pensato che mi sarei bruciato. Non era un compito facile, ho trovato una squadra che aveva bisogno di essere ricostruita, ho dovuto cercare modi per stimolare il gruppo, ho ascoltato e cambiato, ma non ho fatto rivoluzioni. Devi sempre fissare tre tipi di obiettivi: a breve, medio e lungo termine. Non ti devi fissare sui sistemi di gioco, ma sfruttare le caratteristiche dei giocatori, sapendo che non posso essere uguali“.
Parlando dei singoli poi, Allegri ha rivelato: “l’allenatore deve chiedere al giocatore quanto può offrire, ecco perché Mandzukic è speciale per me, mi ha dato un incredibile spazio di manovra. Szczesny? E’ uno dei migliori portieri d’Europa. L’abbiamo preso dall’Europa ed è diventato subito il migliore della Serie A. Sapevamo che era tecnicamente e fisicamente eccezionale, ci ha impressionato con la mentalità e l’abbiamo scelto come successore di Buffon. Non soffre le pressioni, è concentrato sull’obiettivo, vuole vincere ed è difficile farlo arrabbiare. Piatek? Nella scorsa stagione è stata una grande sorpresa. Ha stupito tutti, ora deve confermarsi, dimostrare che non è una sorpresa e venir fuori da questo periodo di crisi. E’ un ottimo attaccante e può farcela”.