Tennis, la rivelazione di Carlos Moya: “Nadal? Dopo la finale con Medvedev non riusciva nemmeno a mettersi i pantaloni”

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Uno dei coach di Rafa Nadal ha sottolineato come lo spagnolo fosse sfinito dopo il successo contro Medvedev in finale agli US Open

Una finale epica, durata quattro ore e quarantanove minuti, una battaglia infinita vinta da Rafa Nadal al quinto set su Daniil Medvedev.

Lapresse

Un trionfo, quello ottenuto agli US Open, valso il diciannovesimo slam in carriera per il mancino di Manacor, salito a meno uno dal record di Federer. Un primato a cui lo spagnolo al momento non pensa, come ammesso da Carlos Moya (uno dei coach di Nadal) ai microfoni di Caden Ser: “ai miei tempi Sampras era visto come un giocatore straordinario per averne vinti 14. Ora Rafa, Roger e Nole lo hanno superato e sicuramente continueranno a vincere. Se Rafa finisce con 19 titoli, avrà avuto lo stesso una grande carriera, la seconda migliore di sempre per ora vedendo i Major. Un mese fa Federer è stato a un punto dal vincere il 21°. Ora siamo a 19 e penseremo ad arrivare a 20 ai prossimi Australian Open. Non siamo concentrati su chi è davanti a noi“.

AFP/LaPresse

Sorprendente anche il retroscena sul post gara: “nonostante la vittoria, sono stati momenti difficilissimi. Cercavamo di sostenerlo facendogli notare come anche Medvedev fosse sfinito. Cercavamo di alleggerirgli la testa, perché è stata una battaglia mentale tremenda, mi ha ricordato un incontro di pugilato. Nello spogliatoio, è stato colto dai crampi. Erano così forti che non riusciva nemmeno a infilarsi i pantaloni. Ho dovuto aiutarlo io. Sembrava quasi morto. Non credo che Nadal abbia raggiunto il suo massimo. Ci sono stati tornei e momenti in cui ha giocato a livello altissimo, ma penso ci siano ancora possibilità per migliorare ed essere ancora più regolare. Continueremo a lavorare su questo aspetto, non ci sono dubbi“.

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