“Uno dei peggiori ct della storia dell’Inghilterra”, Owen distrugge Capello: fischiano anche le orecchie di… Beckham!

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L’ex Golden Boy non ha risparmiato Capello e Beckham nella sua autobiografia, definendo l’allenatore italiano come il peggior ct della storia dell’Inghilterra

Ha chiuso la sua carriera da ormai sei anni, con un Pallone d’Oro vinto nel 2001 grazie a 24 gol segnati con la maglia del Liverpool. Oggi Michael Owen è vicino a tagliare il traguardo dei quarant’anni e, per ‘festeggiare’, ha pubblicato la sua autobiografia intitolata ‘Reboot’, nuovo inizio.

Capello
LaPresse/Massimo Paolone

Un libro in cui non ha risparmiato frecciatine a Capello e Beckham: “Capello ha fatto terminare la mia carriera con la nazionale. Alla prima riunione ho notato che era molto rigido riguardo al cibo, non parlava una parola di inglese. Noi ci guardavamo e dicevamo ‘Ma come farà questo a spiegarci qualcosa?’. Ripensandoci, la scelta di dare la panchina a qualcuno che non parlava la nostra lingua è stata assurda, non so cosa abbiano pensato alla FA. Per le prime due partite sono andato in panchina dopo essere stato titolare per anni. E ho pensato ‘Qui le cose non vanno’. Sembrava che dovesse cambiare per forza qualcosa. E quel qualcosa ero io, per me era evidente. Non solo Capello ha messo fine alla carriera in nazionale senza una spiegazione, ma è stato anche uno dei peggiori allenatori dell’Inghilterra di tutti i tempi. Ha causato danni enormi alla mia carriera e al calcio inglese in generale. E lo hanno pagato benissimo per farlo“.

Beckham
AFP/LaPresse

L’ex giocatore inglese ha anche lanciato una stilettata all’indirizzo di Beckham, colpevole di essersi fatto espellere contro l’Argentina a Francia ’98: “un comportamento infantile, inutile. La gente dirà che è stato un errore, ma la mia sensazione è che, se vuoi vincere i Mondiali, non puoi permetterti di sbagliare. Non sapremo mai come sarebbe andata a finire, ma stavamo giocando bene. Mentirei se non dicessi che David quel giorno ha deluso tutti quelli della squadra, e tutt’ora provo un po’ di risentimento per questo“.

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