MotoGp, la rivelazione di Danilo Petrucci: “ho capito dove migliorare la Ducati grazie a… Marquez”

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Il pilota della Ducati ha commentato le qualifiche del Gp d’Austria, chiuse al dodicesimo posto con caduta annessa

Qualifiche sfortunate per Danilo Petrucci in Austria, il pilota della Ducati ha chiuso al dodicesimo posto la Q2, finendo addirittura nella ghiaia negli ultimi minuti della sessione. Un inconveniente di non poco conto, che obbligherà gli uomini in rosso ad un lavoro supplementare in vista di domani.

AFP/LaPresse

Il ternano ha provato ad analizzare quanto avvenuto oggi in pista, esprimendo il proprio punto di vista nel debrief post qualifiche: “nelle Libere 3 e 4 sono migliorato molto e sono molto contento, soprattutto nelle Libere 4. Il mio passo era sull’1’24″5. E’ un ottimo ritmo e per questo sono fiducioso per domani, ma in Qualifica ho poi fatto un errore, sono caduto e non ci voleva. Lo si paga tanto un errore così. Stavo spingendo, volevo fare meglio di stamattina e non ci sono riuscito. In quel momento montavo una gomma media all’anteriore ed ero molto al limite ma sono fiducioso per domani. Quando ho lasciato i freni ho perso l’anteriore e sono caduto. Il mio obiettivo è prendere punti su chi mi segue nel Mondiale e, anche se Rins e Vinales partono davanti, ho un buon passo. So che dovrò spingere nei primi giri ma so che posso recuperare. Centrare il podio sarà difficile, ma penso che la Top 5 sarà possibile, visto il passo che ho“.

AFP/LaPresse

Su Marquez, Petrucci ha rivelato: “sicuro ha un grande passo, e penso sia migliore di quello di tutti gli altri. Io gli sono stato dietro un paio di giri nelle Libere 4 ma il mio passo non era sufficiente. Aveva un vantaggio su di me di 2 o 3 decimi al giro. E’ difficile stare con lui, ma penso che lui abbia qualcosa in più. Rimanere alle spalle di Marc è stato utile per capire meglio cosa ci serve per migliorare la moto. Quando Marc frena, riesce a portare velocità all’interno della curva, cosa che noi non riusciamo a fare, al momento. In frenata siamo buoni, ma non riusciamo a fare quello che può fare lui“.

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