Caso Schwazer – Le rivelazioni dell’allenatore Donati: “è un doping creato in laboratorio”

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Sandro Donati analizza il caso Schwazer: le parole dell’allenatore dell’atleta altoatesino dopo la squalifica per doping

Non si è ancora chiuso il caso Schwazer: l’atleta altoatesino squalificato per doping, a detta sua e del suo allenatore ingiustamente. Ospiti al 40° Meeting di Rimini, Schwazer ed il suo allenatore hanno commentato la situazione: “con l’aiuto della magistratura emergerà tutto chiaramente“, ha affermato Sandro Donati, che continua a parlare di “istituzioni corrotte che mascherano le loro colpe e le addossano a te. Questo è un doping creato in laboratorio da persone spregiudicate per le quali l’essere umano non conta“.

Quando Alex venne da me la mia reazione iniziale è stata di sorpresa, poi lui usò una frase: ‘io ho il coraggio di rimettermi in gioco e ottenere i risultati che riuscirò a ottenere, lei che è il simbolo dell’antidoping se la sente di mettersi in gioco con me?’. Mi resi conto che effettivamente bisognava fare questa mossa tendergli la mano e diventare io stesso il garante della sua ripresa“, ha aggiunto Donati.

Da quel momento iniziarono controlli a sorpresa con esami sull’ematocrito “e i risultati furono sempre di assoluta normalità. Presi tante precauzioni e lui rispondeva in pieno, mi sono trovato di fronte a un ragazzo trasparente e assolutamente maturato“, ha raccontato ancora l’allenatore di Schwazer.

Atletica, Iaaf Rome world race walking
LaPresse/Vincenzo Livieri

Mi sono accorto che la mia alleanza con Alex non era gradita all’ambiente dell’atletica e sono riemersi i dopatori di professione e le ostilità contro di me per le mie denunce alla giustizia ordinaria. Nulla era stato dimenticato e quell’ambiente non mi ha mai perdonato. Ma porterò a compimento questa storia mettendo in evidenza la verità“, ha concluso Donati.

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