NBA – Orgoglio Warriors, Bob Myers: “Curry, Green e Thompson sanno come si vince. D’Angelo Russel? Resta”

SportFair

Bob Myers elogia il core dei Golden State Warriors: la franchigia che ha raggiunto per 5 volte le Finals negli ultimi 5 anni sa ancora come si vince. E D’Angelo Russel resta

Dopo 5 finali consecutive, 3 vinte e 2 perse, i Golden State Warriors sembrano per la prima volta meno imbattibili del solito. La corazzata che ha dominato l’NBA nelle scorse stagioni si ritrova a dover ripartire quasi da zero. Premesso che l’addio di Kevin Durant è una perdita davvero pesante, così come lo sono quelle di Livingston e Iguodala, in casa Warriors sono rimasti pur sempre Stephen Curry, Draymond Green e Klay Thompson, una buona parte del core iniziale che ha dato inizio al quinquennio dei ragazzi di Steve Kerr. Ad essi si è aggiunto D’Angelo Russell in uscita dai Nets, playmaker giovane e talentuoso che potrà dire la sua in stagione, nonostante si parlasse di una sua possibile trade per completare il roster con giocatori più utili alla causa (il backcourt composto da Curry e Thompson è intoccabile).

Il GM della franchigia, Bob Myers, ha rilasciato un’intervista riportata dalla ‘Rosea’, nella quale spiega che gli Warriors sono tutt’altro che spacciati e rassicura sulla permanenza di D’Angelo Russell: “la Western Conference è diventata ancora più competitiva. In tanti si chiedono adesso se possiamo puntare al titolo: dico solo che lo zoccolo duro di questo gruppo, Curry, Green e Thompson quando rientrerà, ha dimostrato di saper vincere. Possiamo farlo anche nella prossima stagione. Siamo molto curiosi di vedere come si ambienterà D’Angelo. È un giocatore incredibilmente talentuoso che può fare la differenza. Qualcuno è convinto che lo abbiamo preso solo per poi cederlo a stagione iniziata, ma non è assolutamente così. Vogliamo vedere come si adatterà al nostro gioco durante l’assenza di Klay e poi che tipo di contributo potrà dare col rientro di Thompson. Il mercato è stato frenetico, sinceramente non ho mai visto nulla di simile, e abbiamo dovuto prendere decisioni dolorose per poter far quadrare i conti a livello di Salary Cap”.

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