Olimpiadi invernali 2026, Chiara Appendino attacca: “nessun pentimento, Torino non fa la stampella a nessuno”

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Il sindaco di Torino ha ribadito i motivi che l’hanno spinta a rifiutare la candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026

Nessun si sarebbe aspettato qualche mese fa la vittoria di Milano-Cortina, riuscita a farsi assegnare dal CIO l’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026.

LaPresse/Fabio Ferrari

Un successo enorme a cui non ha partecipato la città di Torino, rimasta fuori dalla candidatura per volere del sindaco Chiara Appendino. Intervenuta a margine dell’inaugurazione della Start Up Week alle Ogr, la prima cittadina del capoluogo piemontese ha sottolineato: “la città non era interessata a entrare nella cogestione di un evento con tutti i rischi finanziari e di debiti, ma rimane assolutamente disponibile a mettere a disposizione gli impianti nell’ottica di una riduzione del costo dell’evento a livello nazionale e di impatto ambientale. Lo avevamo concordato con Chiamparino, domani vedrò Cirio e ne parleremo. Se la Regione è disponibile a mettere le risorse la forza di Torino potrebbe crescere. Per quanto mi riguarda nessuna novità. Siamo a disposizione come è giusto ma Torino deve guardare avanti, ci si deve rimboccare le maniche, non è il momento di fare processi tanto meno a Luigi Di Maio che ci ha dato grande sostegno sul tennis. La città partecipava a un evento dove era la stampella di altre due città, non paragonabile a Torino 2006. Lo eravamo prima che vincesse, auguri a Sala che ha portato a casa un grande risultato“.

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