MotoGp – Dalle chance di Valentino Rossi alle gomme, Agostini tra analisi ed un velo di ‘polemica’: “il Motomondiale non dovrebbe essere così”

SportFair

La sincerità di Giacomo Agostini: dal favorito alla competitività di Valentino Rossi, l’ex campione senza peli sulla lingua sulla questione ‘gomme’

E’ iniziato il weekend di gara di Jerez de la Frontera: i piloti della classe regina sono scesi in pista per la prima sessione di prove libere del primo Gp europeo della stagione, che regalerà sicuramente tante sorprese e puro spettacolo. Marquez andrà a caccia del riscatto, mentre il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo punta ad ottenere il suo primo buon risultato in sella alla Honda. Valentino Rossi va a caccia di conferme con la sua Yamaha, mentre Dovizioso vuole lasciarsi alle spalle il disastro dello scorso anno e dimostrare di poter essere competitivo anche in Spagna.

Intercettato dai microfoni della ‘rosea’, Giacomo Agostini ha analizzato la situazione in vista di Jerez: “la prima gara europea è sempre particolare, e ci dirà che piega prenderà il campionato. A sentire i piloti dovremmo avere dieci vincitori: sembra che aspettino tutti Jerez. È difficile fare previsioni, ogni anno cambiano moto, motori, assetti. Però la Ducati dovrebbe andare bene. In generale stanno per arrivare circuiti sulla carta abbastanza favorevoli a Dovizioso“, ha affermato l’ex campione.

LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Dovizioso? È pronto. Anche psicologicamente mi dà l’idea di uno che non avrà problemi a reggere la pressione di una lotta serrata. Ma il favorito resta Marquez: basta guardare i GP per capire il perché. Fa qualche errore di troppo. Oggi i piloti rischiano di più, possono permetterselo. Ai miei tempi era troppo pericoloso, una volta l’ho incontrato e gliel’ho detto: se avessi corso come te sarei morto cinque volte….  Se Valentino ha chance per il titolo? Qualcuna, ma certo non il 70%. Con l’età cambia il modo di pensare in pista, cambia il coraggio. Non te ne accorgi, apparentemente ti senti lo stesso, ma a 40 anni è diverso che a 25 o 30. Anche a me è capitato facendo qualche revival in pista anni dopo aver smesso. Mi chiedevo: come ho fatto a passare di qui a 280 all’ora?“, ha continuato prima di aprire una parentesi su Maverick Vinales, che ha avuto difficoltà nelle prime gare stagionali: “che sia un grande talento non ho dubbi, a sprazzi ha dimostrato di avere classe. Evidentemente ha qualche problema a reggere le pressioni sul piano mentale, non vedo altre spiegazioni. Troppo spesso in gara si perde: chi gli sta vicino deve aiutarlo a superare il problema. Però noi parliamo di piloti, di moto, ma alla fine tutto è deciso da un altro fattore … Le gomme. Le case spendono milioni di euro per sviluppare la moto, strapagano i piloti per accaparrarsi i migliori e dopo ogni gara finiamo sempre col parlare di pneumatici, consumo, mescola. Ma le sembra giusto che contino così tanto? Il Motomondiale non è una gara di regolarità, ma di velocità. Non dovrebbe essere così, i piloti dovrebbero contare di più, come accadeva fino a qualche anno fa“.

Condividi