Nel libro monografico di Tommaso Ebhardt sono stati svelati alcuni retroscena relativi alle scelte di Marchionne sulla gestione della Ferrari
Segreti e retroscena relativi a Sergio Marchionne sono racchiusi nel libro monografico di Tommaso Ebhardt, nel quale si comprende a fondo il modo con cui l’imprenditore italo-canadese aveva deciso di gestire la Ferrari.
L’obiettivo era quello di riportarla al successo, per farlo si era messo in testa di rivedere completamente la gerarchia aziendale, attribuendo i ruoli strategici a coloro che il Cavallino lo avevano nel cuore. Tra questi anche Mattia Binotto, diventato direttore tecnico nel 2016 per volere dello stesso Marchionne e poi team principal in sostituzione di Arrivabene, salutato al termine del 2018. Nel libro edito da Sperling & Kupfer, si intuiscono i motivi che hanno spinto l’ex presidente FCA a puntare su Binotto: “è troppo importante per noi, solo chi ha nel sangue la passione Ferrari darà tutto per tornare primi. Voglio seguire lo stesso schema che ha funzionato in Fiat e Chrysler, eliminare le gerarchie, puntare su persone in azienda che sono pronte a dare l’anima per noi. La Ferrari ha le risorse interne sufficienti per farcela, Binotto è chiaramente una di queste. È il mio ultimo grande obiettivo: vincere in Formula 1, un traguardo non negoziabile“.