Chase Carey e Sean Bratches lavorano per riportare la Formula 1 in Africa, due le ipotesi al vaglio di Liberty Media
La Formula 1 medita di tornare in Africa, Liberty Media punta a sbarcare nuovamente nel continente nero da dove manca dal lontano 1992, quando sul tracciato di Kyalami si svolse il Gp del Sud Africa.
Negli ultimi anni, il Marocco ha ospitato altre categorie tra cui il WTCC dal 2009 al 2017 e l’ePrix di Formula E a Marrakech. La gara dovrebbe svolgersi proprio sul circuito della città marocchina, anche se non è da escludere nemmeno il tracciato sudafricano, rimesso a nuovo da Toby Venter. Sulla questione è intervenuto Sean Bratches, parlando ai microfoni della Reuters: “corriamo in 5 continenti e l’ultimo continente abitabile in cui non corriamo è l’Africa. Abbiamo avuto conversazioni molto produttive con il Sud Africa e, in misura minore, con il Marocco. In Africa abbiamo già corso anni fa ma, a causa di problemi politici, abbiamo smesso di andare a correre in quel continente. Per noi è molto importante tornare a farlo. L’Africa è un mercato in cui vorremmo tornare a correre, la F1 è uno sport globale. C’è un tracciato storico in Sud Africa, Kyalami.
Toby Venter, proprietario dei concessionari Porsche in Sud Africa, lo ha acquistato e lo ha rimesso a nuovo anche per quanto riguarda le infrastrutture come box e paddock. Oltre a quello stato, abbiamo avuto contatti con il Marocco per correre a Marrakech. Anche lì c’è un circuito ma ho il sospetto che non sia un tracciato di primo livello. Il grado di interesse è però davvero molto alto. Tutto si muove in maniera fluida, stiamo cercando di fare le cose a breve termine. Lavoriamo per questo. Ovunque tu vada nel mondo, le nostre gare sono motori economici per tutti i paesi, città, stati, comuni e regioni. La grande maggioranza dei nostri GP è sostenuta dai governi perché è un metodo che funziona“.